Primo giorno senza mascherina, ma 8 su 10 la portano ancora: «Non si può tornare indietro»

Martedì 2 Giugno 2020
Primo giorno senza mascherina, ma 8 su 10 la portano ancora: «Non si può tornare indietro»

PADOVA - Otto padovani su dieci continuano ad indossare la mascherina nonostante dal primo giugno la nuova ordinanza faccia cadere l’obbligo all’aperto. Il sindaco Giordani, tra l'altro, ha raccomandato di continuare ad usarla.

«Meglio una precauzione in più, che in meno», questo il leitmotiv che si coglie in città. Da Prato della Valle a piazza dei Signori gran parte delle persone non rinuncia al senso di protezione e sicurezza. C’è chi si concede una passeggiata in libertà, ma la mascherina rimane sempre a portata di mano: legata al braccio, in tasca o calata sul mento. Nonostante i giovani nelle scorse settimane siano finiti al centro delle polemiche per comportamenti poco rispettosi durante l’orario dell’aperitivo, tra loro molti riescono a dare il buon esempio. Come Chiara Michielon, Anna Mafisstoni e Camilla Riccardi, tutte e tre studentesse universitarie 20enni.

«Quando cammino da sola mi tolgo la mascherina – spiega Chiara -, ma appena incrocio qualcuno la indosso. Oggi per la prima volta ho ritrovato le mie amiche a Prato della Valle, per rispetto reciproco quando parliamo tra di noi la teniamo. Non viviamo assieme, per cui non possiamo considerarci un nucleo familiare». Anna ha passato il lockdown a Padova, ma è originaria della Lombardia, una regione finora fortemente colpita dell’epidemia di Coronavirus. «Tra qualche ora finalmente tornerò a casa – ammette la ragazza -. Ma starò attenta, non mi concedo leggerezze perché i miei genitori hanno più di 50 anni e voglio tutelarli. Fino a quando tutta questa situazione non si sarà risolta, ho intenzione di tenere la mascherina anche durante le uscite con gli amici. Anche perché in Lombardia ci sono ancora diversi focolai e non si sa mai. L’idea è di rimanere con la mia famiglia e non tornare più a Padova almeno fino alla fine dell’estate».

Camilla invece abita nelle Marche. «Ho vissuto isolata per tre mesi – sottolinea – ci voleva questa ripresa. I giornali e le televisioni hanno puntato il dito contro i ragazzi addossandogli ogni tipo di colpa, ma secondo me la maggior parte delle volte le misure di sicurezza vengono rispettate. Basterebbe bere lo spritz o mangiare la pizza cercando sempre di mantenere le distanze». Ieri hanno portato a passeggio il cane a Prato della Valle Alberto Saro, 59 anni e Michela Pasquale, 49 anni. «Stiamo senza mascherina solo se non abbiamo nessuno vicino – ammette Alberto -. Credo che adulti e anziani abbiano maggiore sensibilità sull’argomento rispetto ai giovani perché si sentono più coinvolti da un possibile contagio. Finire in ospedale è un rischio e ci pensi due volte. Ci sono ancora tanti punti poco chiari, il Coronavirus non è abbastanza conosciuto e le informazioni sui mass media spesso sono contrastanti. Per questo la prevenzione diventa fondamentale, anche se non c’è più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto». La pensa allo stesso modo Michela, che aggiunge: «Visti i danni economici causati dal lockdown, meglio indossare la mascherina ancora per un po’. Non possiamo permetterci di tornare indietro. Pur essendo all’aria aperta, alla fine qualcuno lo incroci sempre». Spostandosi nelle piazze del centro storico la situazione non cambia. Quasi tutti i passanti usano la mascherina, ad eccezione di chi è seduto ai tavolini dei bar. Maurizio Castellan, 61 anni, di Padova ha scelto di fare un giro in città senza. «Lo ammetto – dichiara Maurizio – non vedo l’ora di eliminare del tutto queste mascherine. Nonostante ciò però ne porto sempre con me una, la lego al polso o la tengo a portata di mano. Così se sono in un luogo affollato, la metto. L’importante è superare questa crisi, io sono un libero professionista e per diverso tempo non ho potuto lavorare».

Sulla base dell’ordinanza firmata dal presidente della Regione Luca Zaia, l’obbligo di protezione resta valido in luoghi chiusi, come negozi e bar, o quando pur restando all’aperto ci si trova nel mezzo di un assembramento, come al mercato.

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci