Riaprono oltre 100 parchi, giostrine vietate. L'assessora: «Serve responsabilità»

Lunedì 4 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
L'assessora di Padova, Chiara Gallani, alla riapertura dei parchi cittadini

PADOVA - Fase due non significa solo riaprire le aziende e poter andare a trovare i famigliari. Fase due, per Padova, vuol dire anche poter tornare a godere di oltre 100 parchi che riapriranno in tutta la città. Dall'Iris al Fistomba, dal Brentelle ai Giardini dell'Arena. Più di 100 parchi dove da questa mattina sarà possibile tornare a passeggiare e fare attività sportiva tra prati, vialetti e alberi appena fioriti. L'ultimo decreto del premier Conte lo rende possibile e la giunta Giordani non ha aspettato nemmeno un minuto. I polmoni verdi, in questo caso, diventano anche il cuore pulsante della ripartenza. 

IL DECRETO
L'ultimo atto del presidente del consiglio prevede, da oggi, la possibilità di riaprire i parchi cittadini chiusi dal 13 marzo: più di un mese e mezzo. Il dpcm dice che devono riaprire in sicurezza evitando ogni tipo di assembramento. Niente pic-nic in compagnia e niente partitelle col pallone, quindi. Divieto di attività ludico-ricreative, permesse invece le attività sportive e motorie ma a due condizioni: devono essere individuali e bisogna mantenere rispettivamente due metri e un metro di distanza. 
Il decreto stabilisce anche il divieto di utilizzo di giostre e aree-giochi: il Comune ha dovuto adeguarsi recintandole con nastri o transenne. L'assessora al Verde Chiara Gallani ha invece scelto di tenere aperte le aree sportive interne ai parchi, come per esempio i campetti di basket, ma attenzione: sarà possibile giocare solamente da soli. Mascherine indosso e guanti (o gel igienizzanti) sono sempre necessari, come disposto dall'ordinanza regionale. Saranno nuovamente accessibili anche i cinque orti urbani interni ai parchi. 
 

I NUMERI
In città si contano circa duemila aree verdi: non solo parchi e giardini ma anche aree-cani, zone boschive e fazzoletti d'erba accanto alla strada. Fino a ieri erano tutte interdette. Oggi riapriranno 34 aree cani e oltre 100 parchi, tra cui i 20 più grandi e frequentati, compresi Parco dei Faggi e Parco degli Alpini. In tutti questi spazi si contano complessivamente un centinaio di aree-giochi con 840 giostrine che però, appunto, dovranno rimanere chiuse.  Negli ultimi giorni gli addetti del Comune di Padova hanno mappato tutte le aree verdi: 18 di queste sono veri e propri parchi giochi che dovranno inevitabilmente rimanere inaccessibili in attesa di nuove disposizioni da Palazzo Chigi. 
Il mese scorso l'assessore ha annunciato il finanziamento di 450 mila euro da parte di Fondazione Cariparo per sei nuove strutture da gioco di ultima generazione, utilizzabili anche dagli adulti per allenarsi. La speranza di tutti è che quando saranno installati l'emergenza Covid sia solo un brutto ricordo. 

I CONTROLLI
Per evitare assembramenti e per verificare il rispetto di tutte le prescrizioni saranno messi in campo un centinaio di uomini tra agenti della Polizia locale, altri dipendenti comunali, volontari della Protezione civile e volontari del progetto Per Padova noi ci siamo. Sono previsti controlli stabili per fasce orarie nei parchi più frequentate e controlli mobili in tutti gli altri parchi. 

LA SODDISFAZIONE
L'assessora Chiara Gallani da due settimane lavorava con il proprio settore per una ricognizione dei parchi in attesa di questo momento. Era stata lei ad annunciare il 13 marzo la necessaria chiusura ed è sempre lei, ora, ad appellarsi al senso di responsabilità di tutti: «Non ci sarà alcun contingentamento e l'entrata sarà libera per tutti. È importantissimo che tutti rispettino le prescrizioni per la salute propria e altrui. Veniamo da una fase di restrizioni acute in cui non tutti hanno vissuto nelle stesse condizioni e con le stesse dimensioni a disposizione. Il nostro verde è invece uno spazio di tutti, è uno spazio di respiro democratico». 
C'è spazio anche per un ulteriore appello ai padovani: «Chiediamo a tutti di avere pazienza. Eravamo al lavoro da tempo e ci siamo fatti trovare pronti, ma dopo una chiusura così lunga i parchi non potranno essere tutti nelle migliori condizioni. Lavoreremo per riportarli tutti al massimo splendore». Se i parchi sono polmoni verdi e cuore pulsante, ciò che chiede il Comune è di frequentarli seguendo il cervello, più che agendo di pancia. «Senso di responsabilità» sarà il concetto-chiave. Da oggi ancor di più.
 

Ultimo aggiornamento: 13:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci