Tutti fornai per passatempo, la farina è introvabile: l'azienda macina record

Domenica 29 Marzo 2020 di Nicola Benvenuti
Lo stabilimento del Molino Rossetto
PONTELONGO - Farina che passione, anche e soprattutto in tempo di Coronavirus. Basta entrare in un qualsiasi supermercato per notare come gli scaffali preferiti dai consumatori e clienti siano proprio quelli che ospitano i prodotti derivanti dalla macinazione dei cereali. Anche i padovani costretti a restare a casa hanno riscoperto il piacere di preparare il pane in casa, ma anche i dolci e la pasta fatta a mano. Ne sa qualcosa Chiara Rossetto, amministratore delegato con il fratello Paolo di Molino Rossetto. Mugnai dal 1760, i Rossetto originari del vicentino, approdano a Pontelongo negli anni ’70 del secolo scorso, rilevando un vecchio mulino. Grazie all’intraprendenza del padre Carlo, scomparso nel 2018 e della madre Maria, l’azienda nel tempo si è specializzata nella produzione di farine e preparati innovativi e funzionali: nel 2019 ha sviluppato un fatturato di 17,5 milioni e 26 milioni di pezzi venduti, solo verso la grande distribuzione. È dotata di 3 siti produttivi, 5 linee automatiche di confezionamento alimentate con energia pulita prodotta da fonti rinnovabili oltre al laboratorio di qualità, che esegue analisi su materie prime e fasi di lavorazione e prodotti finiti.
PIENA ATTIVITÁ Chiara e Paolo Rossetto sono in piena attività per cercare di soddisfare le esigenze dei consumatori. «La farina è uno di quei beni rifugio riscoperti nell’ultimo periodo, complice la sua lunga conservazione. É la base di moltissime ricette della tradizione e sfama con poco. La gente ultimamente ha molto più tempo da dedicare alla cucina, a causa dei limiti agli spostamenti», spiega Chiara, che pure si divide tra gli impegni aziendali e la famiglia. «Credo che tutti noi, in questo periodo così difficile, troviamo giovamento nel cucinare e nel preparare gli alimenti con più attenzione che in altri momenti, la farina esprime così anche un carattere che mi piace definire sociale. Ci siamo accorti – prosegue Chiara Rossetto - che sono tante davvero le persone che si stanno cimentando nella preparazione di ricette, magari mai provate prima, come la pasta e la pizza fatte in casa, e, in attesa della Pasqua, anche lievitati come le colombe. I social, d’altra parte, sono pieni di corsi, suggerimenti, dirette per tutte le esigenze».

 CONFEZIONE MAXI E proprio per andare incontro al consumo maggiore di farina in famiglia, Molino Rossetto ha ideato una confezione maxi del peso di un chilo e mezzo, già in commercio da qualche giorno.
Grande successo anche per Molino Rossetto dal canale e-commerce: in un momento in cui la gente non può uscire e comunque fare la spesa diventa un’attività non semplice, in molti stanno sfruttando le opportunità offerte dalle vendite online. «Ci troviamo a gestire quantitativi davvero straordinari, pur in un momento di difficoltà logistica, abbiamo ordini giornalieri on line per circa 15.000 euro, cifre impensabili solo qualche mese fa», sottolinea Chiara Rossetto. Non è certo facile tenere il passo in questo periodo: l’azienda, che conta 120 dipendenti, ha infatti implementato lo smart working, soprattutto nell’amministrazione, mentre in produzione sono stati applicati ulteriori accorgimenti per garantire la sicurezza dei lavoratori. Tutto avviene in un contesto generale difficile: «Questa vicenda del Coronavirus mi ha confermato una tesi di cui già ero personalmente convinta, abbiamo bisogno di vivere ed operare tutti in una Europa davvero unita», puntualizza Chiara Rossetto. E declina il suo ragionamento: «Siamo anche noi dentro una filiera che va ben oltre i confini nazionali: molti dei prodotti che lavoriamo negli impianti di Pontelongo arrivano dall’estero e con il blocco delle merci, soprattutto ai confini austriaci e sloveni, specialmente all’inizio dell’epidemia, abbiamo avuto non poche difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, che ora sembra in parte superato». Per Chiara Rossetto, che con l’azienda è impegnata in numerose attività di carattere sociale, sostenendo produzioni rispettose dell’ambiente e attività umanitarie, «La libera circolazione di merci e persone in una Europa solidale, sarà l’ingrediente per la ripresa dell’Italia». 
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