Diocesi di Padova, il bilancio resta rosso: disavanzo di 600 mila euro. Il vescovo: «É tempo di scelte»

Il rapporto sul 2022 segna un altro segno meno per la Chiesa padovana, ridotto però rispetto all’anno precedente. Forte impegno nell’accoglienza a 578 persone

Domenica 12 Novembre 2023 di Serena De Salvador
Duomo

PADOVA - Restano in passivo i conti della Diocesi di Padova, che per l’anno 2022 ha registrato un disavanzo di 626.394 euro. Un segno meno che conferma i tempi difficili su cui ha gravemente pesato la pandemia, pur con un netto miglioramento rispetto al buco di 890.659 euro che aveva fatto segnare il bilancio d’esercizio del 2021. I dati sono stati resi noti ieri con la presentazione del Rapporto annuale riferito appunto all’anno scorso, avvenuta all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio alla presenza del vescovo, monsignor Claudio Cipolla, del vicario per i beni temporali don Lorenzo Celi e dell’economa diocesana Vanna Ceretta. «Abbiamo la responsabilità della storia – ha commentato il vescovo – da cui non possiamo fuggire. Il nostro bilancio consolidato ci racconta di tante iniziative e opere in cui siamo ancora coinvolti. Le abbiamo generate in forza della nostra fede e siamo consapevoli di aver contribuito al progresso umano e sociale del territorio di cui siamo parte. Ma è altrettanto vero che tutto questo ora chiede una valutazione. E quindi scelte.

Questa è la nostra scomoda ricerca e la nostra onesta fatica».

Entrate e uscite

Tra i molti dati che emergono dal documento spiccano il forte incremento di visitatori al Museo diocesano e al battistero del Duomo – grazie anche all’inserimento nel ciclo Urbs Picta patrimonio Unesco –, ma anche il forte impegno della Diocesi sul fronte dell’accoglienza, che ha visto 85 parrocchie aprire le loro porte a 578 persone, 370 delle quali richiedenti asilo. Analizzando nel dettaglio i numeri a bilancio si vede come nel 2022 i proventi totali abbiano toccato quota 9.279.142 euro, a fronte però di 9.895.537 euro di costi, creando appunto un disavanzo di 626mila euro. Più oneroso quello del Seminario, con una perdita d’esercizio di quasi 1,3 milioni di euro. All’opposto l’attività dell’Istituto diocesano sostentamento clero ha un utile di 812.625 euro, destinato al sostentamento dei sacerdoti e alle manutenzioni del patrimonio immobiliare. Le assegnazioni Cei dell’8xmille sono state pari a 4 milioni: 1,6 per interventi caritativi, 1,7 per esigenze di pastorale e 711mila euro per i restauro di beni culturali. A sorprendere positivamente, come accennato, è stato poi il capitolo dedicato alla formazione culturale e spirituale. Oltre ai 40mila visitatori del Museo diocesano si contano anche 2.800 presenze alle proposte della Fondazione Lanza, 25mila studenti coinvolti nelle iniziative del Centro universitario e 20.150 persone che hanno partecipato alle attività. Villa Immacolata, la Casa di spiritualità diocesana, ha registrato 13mila frequentatori con 65 proposte di formazione. Gli Scout contano 4.706 ragazzi e 982 capi, mentre Azione cattolica ha 6.166 soci e 16mila persone coinvolte per 740mila ore di volontariato. L’Associazione Noi ha poi 54mila tesserati. All’Opera della Provvidenza sono assistiti 562 ospiti e 242 sono i disabili seguiti da Irpea.

Il sostegno

Sul piano di carità e accoglienza la Diocesi ha confermato il suo impegno. I tremila volontari di Caritas, con 20mila ore donate, hanno permesso a 5.600 persone di beneficiare dei servizi, cui se ne aggiungono 3.660 seguite dal progetto “La carità nel tempo della fragilità” sulle conseguenze della pandemia. Le Cucine popolari hanno erogato 62.546 pasti, 4.214 docce e 2.140 prestazione sanitarie, mentre l’Associazione universale Sant’Antonio ha distribuito ottomila chili di pane. I missionari padovani nel mondo sono 457, oltre a 395 animatori missionari in Diocesi. Nel 2022 i gruppi di catechesi parrocchiali hanno coinvolto 100mila ragazzi e 150mila genitori oltre a 5mila catechisti. Sul fronte della missione poi è stato profuso un impegno di 80 milioni di euro: 37 per gli enti caritativi che operano sul territorio (Associazione universale Sant’Antonio, Caritas, Adam onlus, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa onlus) e 47 per quelli che operano nel mondo, Ufficio missionario e Cuamm.

Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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