Concorso sospetto a Ginecologia, la Procura ha aperto un'inchiesta

Martedì 23 Giugno 2020 di Luca Ingegneri
L'ateneo
PADOVA C’è un’inchiesta sul concorso al veleno che ha provocato un’autentica bufera al Dipartimento di salute della donna e del bambino dell’ateneo cittadino. Il sostituto procuratore Benedetto Roberti ha disposto accertamenti istruttori dopo aver ricevuto l’esposto del dottor Erich Cosmi, ginecologo e responsabile della Scuola di specializzazione oltre che presidente del corso di laurea in Ostetricia, che accusa il direttore del Dipartimento, professor Giorgio Perilongo, di «abuso di potere, d’autorità e in atti d’ufficio». Tecnicamente è un fascicolo “modello 44”: vale a dire che al momento la Procura non formula ipotesi di reato. Non vi sono state quindi iscrizioni sul registro degli indagati.
Toccherà agli investigatori della polizia giudiziaria ricostruire nel dettaglio la riunione dell’8 giugno scorso in cui Perilongo ha illustrato ai medici di Ostetricia e Ginecologia i due concorsi per associati in rampa di lancio. Proprio sul secondo, aperto a professionisti in arrivo da altre realtà, si sarebbe consumato lo strappo. Perché il professor Perilongo avrebbe indicato le modalità di composizione della commissione di concorso, con esperti provenienti da altri atenei, rivelando pure il numero dei partecipanti, cinque in tutto, e persino il nome del vincitore, ovvero il professor Roberto Tozzi, ginecologo oncologo, attualmente in servizio in una casa di cura palermitana. Il direttore di Dipartimento avrebbe giustificato la scelta pronunciando la frase: «Abbiamo un candidato forte».
LA REGISTRAZIONE
Non dovrebbe essere troppo complicato accertare come si sia effettivamente espresso il professor Perilongo. Cosmi sostiene di aver registrato l’intera riunione e di poter consegnare agli investigatori, qualora lo ritenessero opportuno, il supporto magnetico con l’audio del suo superiore. Il presidente del corso di laurea in Ostetricia definisce «gravissimi» i comportamenti del direttore che non avrebbe rispettato le linee di indirizzo dell’Anac e del Miur nella scelta dei commissari, ed in particolare il requisito della differenza di genere. Inaccettabile a suo dire l’indicazione di un vincitore di concorso ancora prima di conoscere i nominativi degli altri partecipanti.
IN ATENEO
Erich Cosmi non si è limitato a rivolgersi all’autorità giudiziaria presentando l’esposto ai carabinieri. Ha preso carta e penna sollecitando il Rettore Rosario Rizzuto ad adottare provvedimenti urgenti «a tutela della trasparenza dell’istituzione universitaria». Chiede la destituzione del direttore di Dipartimento e la revoca della procedura concorsuale in autotutela.
Dal canto suo il professor Perilongo sostiene di aver operato correttamente nella massima trasparenza, facendo il nome di un candidato individuato in stretta sinergia tra Università e Azienda ospedaliera. Il concorso, da espletarsi esclusivamente per titoli, sarebbe stato autorizzato dall’ateneo nel novembre scorso. E i termini per la presentazione delle domande risulterebbero già scaduti. Il direttore del Dipartimento ha annunciato la presentazione di una denuncia per calunnia e diffamazione nei confronti del dottor Cosmi. Al momento però in Procura non c’è traccia di un secondo esposto.
 
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