Cittadella. Brenta da incubo: portata aumentata di quaranta volte

Mercoledì 20 Novembre 2019
Brenta da incubo: portata aumentata di quaranta volte
CITTADELLA (PADOVA) - In un mese e mezzo, dal 1 ottobre a metà novembre, si è passati dall'emergenza siccità a quella idrica. Un dato su tutti: era di 16 metri cubi al secondo la portata del fiume Brenta nell'area di medio corso dell'Alta Padovana ad inizio ottobre, ora è di 630 metri cubi. Aumentata quasi 40 volte.
PRESEIl dato è stato calcolato dal Consorzio di bonifica Brenta con sede a Cittadella, che gestisce una rete di 2400 chilometri di canali. Da venerdì scorso non si sono risparmiati i dipendenti del Consorzio presieduto da Enzo Sonza che traccia un primo bilancio. «Abbiamo messo in reperibilità il personale, la portata dei canali è stata portata al minimo per ricevere il massimo, sono state presidiate le prese sul Brenta a Bassano del Grappa ed attivati i vari impianti idrovori sul territorio oltre che pulite le griglie sui propri canali dove si fermavano materiali solidi trasportati dalla corrente».
Per quanto riguarda il Bacchiglione, il Consorzio ha chiuso le chiaviche di scarico dei canali in tale fiume per evitare il rischio che il fiume entrasse attraverso di esse nel territorio ed attivato gli impianti di sollevamento esistenti. Avviate le idrovore di Veggiano, Lissaro e Brentelle, a favore della cintura nord ovest di Padova, utili a tenere basso il livello sui canali affluenti e a smaltire le portate in arrivo dai canali nei corsi d'acqua recipienti, che erano ormai più alti e quindi non ricevevano più gli affluenti per gravità.
Inoltre, sono entrate in funzione le casse di espansione che il Consorzio ha realizzato sui torrenti Lugana, Trieste, Dolzetta e Mardignon, nella pedemontana in sinistra Brenta. «Tutto questo ha preservato il nostro territorio dagli allagamenti, nonostante il principale rischio derivasse dalla piena dei fiumi principali che sono recapito dei canali consorziali, e non tanto dai flussi nei canali stessi, visto che le piogge all'interno del comprensorio non sono state eccezionali - continua il Sonza - Sabato fortunatamente le piogge non sono proseguite. Non fosse stato così avrebbero trovato un territorio ormai imbibito d'acqua, con i terreni agricoli e verdi saturi, e quindi quasi equivalenti alle aree cementificate in termini di deflusso».
La portata di 630 metri cubi al secondo non è considerata eccessiva seppur importante ed è stata regolata dal serbatoio del Corlo ai fini della laminazione. Questo ha costretto il Consorzio a vigilare costantemente il livello del fiume e tenersi pronto per la chiusura di sicurezza delle prese. Gli operatori del Consorzio hanno rimosso notevoli quantità di detriti vegetali. «Quanto fatto - conclude Sonza - indica l'importanza del lavoro, spesso silenzioso dei Consorzi di bonifica, indispensabili per il territorio.
E intanto la Protezione civile è impegnata costantemente a monitorare l'andamento degli altri fiumi e canali, in particolare nella bassa padovana.
DISTRETTI«Sono tre i distretti attivi della Protezione Civile - spiega il consigliere provinciale delegato alla Protezione civile Vincenzo Gottardo - Montagnanese, Bassa e Conselvano, tutti impegnati nel monitoraggio del sistema Fratta Gorzone. È questa infatti l'area che presenta criticità, ma è sotto attenzione anche tutta la rete dei fiumi Brenta e Bacchiglione. Fiumi in crescita vengono segnalati e seguiti anche a Bovolenta, anche il livello del Tesina, a Veggiano, è in aumento. Complessivamente il livello dell'acqua, pur con andamento a calare, permane elevato, in particolare per le Valli Mocenighe fino ad Anguillara. Il Genio Civile ha chiesto il monitoraggio da parte dei rispettivi Comuni, attraverso il supporto dei volontari, nel tratto che va da Sant'Urbano fino ad Anguillara, dove il fiume ha criticità legate agli argini e ai fontanazzi». «Sono oltre 10 - conclude Gottardo - le squadre di volontari impegnate». 
I gruppi vengono coordinati dalla sala operativa di via Cave, dove i corsi d'acqua sono sorvegliati costantemente e dove vengono effettuate le previsioni del passaggio della piana e la quantità d'acqua di fiumi e canali per approntare eventuali contromisure.
Michelangelo Cecchetto
Luisa Morbiato
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