Sfida i bus nel traffico, ciclista identificato e segnalato alla Procura dei minori: è uno studente 17enne

Venerdì 27 Ottobre 2023 di Elisa Fais
Un'acrobazia del ciclista nel traffico cittadino

PADOVA - Ha 17 anni il ragazzo che sfida contromano gli autobus impennando in sella alla sua bici in riviera Ponti Romani. E' stato identificato e segnalato alla Procura dei minori di Venezia il giovane protagonista del video diventato virale in città, scatenando polemiche e indignazione. Si tratta di uno studente delle scuole superiori, un italiano, che vive con la sua famiglia in provincia di Padova.

Il ragazzo, ieri 26 ottobre, è stato convocato dai carabinieri nella caserma di via Rismondo. In queste ore si deciderà se il comportamento ritratto nel video si trasformerà in una denuncia o semplicemente in una multa per violazioni al Codice della strada.

IL FENOMENO
Sin da subito il comandante della Polizia locale, Lorenzo Fontolan, ha annunciato una stretta e maggiori controlli su biciclette e monopattini condotti lungo le strade e nelle piazze in maniera irresponsabile. Anche attraverso la presenza di agenti in borghese sul territorio. Il 17enne, in questo caso, rischia di andare incontro a una sanzione di centinaia di euro per circolazione in area vietata, condotta pericolosa e circolazione contromano.
Il dubbio è che non si tratti di un episodio isolato. Sul web, nei vari social network, circolano diversi video girati a Padova con gruppi di ragazzini intenti a esibirsi in strada, impennando a bordo di bmx, sfidando la sorte con evoluzioni spericolate. Le immagini mostrano bande di giovanissimi, per lo più minorenni, ritrovarsi in centro per poi invadere Prato della Valle, le piazze, corso Giuseppe Garibaldi, fino alla stazione ferroviaria. Ragazzi che si insinuano dentro e fuori il traffico a velocità eccessive, schernendo passanti, automobilisti e forze dell'ordine. Il fenomeno si chiama "bike life", sottocultura nata negli Stati Uniti nel primo decennio del 2000 che vede come protagonisti gruppi di ragazzi che si riuniscono in strada su moto da cross, quad e biciclette per socializzare e mostrare le loro acrobazie. Negli ultimi anni questa "disciplina" sta prendendo piede anche in Italia: impennare con disinvoltura necessita di allenamento e spesso ciò avviene nei parcheggi, dopo la scuola.

IL COMMENTO
Secondo il presidente dell'Ordine delle psicologhe e degli psicologi del Veneto, Luca Pezzullo, il fenomeno è legato a diversi aspetti tipici dell'adolescenza: scarsa valutazione dei rischi, senso di sfida, pressione del gruppo e auto-rappresentazione di sé amplificata dai social.
«Duemila anni fa Sant'Agostino scrive "Le Confessioni" e racconta della sua scellerata giovinezza tra sfide e avventure estreme con i suoi coetanei a Cartagine - dice il dottor Pezzullo -. Nulla di nuovo, quindi, o quasi visto che oggi la diffusione dei social ha potenziato ogni sfumatura. Si esce dai confini del piccolo gruppo di riferimento e si entra in un campo immenso, dove chi è insicuro e tende al narcisismo può farsi grande. Se si vince la sfida, sul web il premio diventa ancora più significativo. L'adolescenza in generale è il tentativo di sperimentare limiti fisici, relazionali e di regole sociali. Si va proprio a toccare la linea di confine, compiendo azioni rischiose e sottovalutando conseguenze». Pezzullo, poi, prosegue: «La mente degli adolescenti è molto sensibile alle situazioni legate allo status personale in gruppo. Lo sviluppo del cervello si sta completando nella sua interezza e c'è la cosiddetta sensazione di immortalità. L'adolescente si proietta nel futuro senza rappresentare i rischi in maniera adeguata e tende ad avere difficoltà nel controllo dell'impulso».
 

Ultimo aggiornamento: 16:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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