«Garantiamo la qualità dei dati delle imprese»

Chiara Marchetto, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Padova: "Innovazione, sostenibilità e AI richiedono un'analisi dei numeri approfondita"

Martedì 5 Dicembre 2023 di Massimo Casagrande
«Garantiamo la qualità dei dati delle imprese»

PADOVA - Chiara Marchetto, presidente Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Padova, la tappa Padovana di Eccellenze del Nord Est è incentrata sull’innovazione. È un processo che rappresenta una costante per le imprese che vogliono restare competitive: qual è il vostro ruolo al loro fianco?
«L’attuale contesto economico è caratterizzato da grandi cambiamenti strutturali, tra cui il ridimensionamento delle barriere tra i mercati, la fusione tra prodotti e servizi, la rivoluzione tecnologica che cambia il modo in cui le imprese servono i clienti business o consumer.

Questo richiede anche a noi commercialisti di adattarci e di partecipare attivamente a questo cambiamento, soprattutto nel supporto alle PMI che necessitano di un affiancamento anche strategico nella gestione aziendale e finanziaria. Attraverso la nostra consulenza contribuiamo a integrare la conoscenza e l’innovazione nella cultura organizzativa delle imprese, migliorandone i processi ed i risultati. Non solo per introdurre l’innovazione tecnologica, ma anche in relazione allo sviluppo sostenibile delle imprese, senza dimenticare i momenti di difficoltà nella vita dell’impresa come la gestione della crisi in cui abbiamo sviluppato professionalità specializzate per gestire gli strumenti per la soluzione di tali crisi, interpretando e rilevando squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario. La prospettiva forward-looking e un monitoraggio costante delle dinamiche aziendali è funzionale anche a costruire le informative finanziarie adeguate per migliorare il rapporto banca-impresa, facilitando l’accesso al credito e riducendo i costi finanziari».


Sul fronte della sostenibilità sembra che la consapevolezza delle buone pratiche ESG stia crescendo in modo esponenziale anche tra le PMI del Nord Est in vista degli obiettivi UE, come vi state muovendo?
«Abbiamo un ruolo di primo piano nel rapporto con le imprese per agevolare la diffusione e l’applicazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per questo siamo attivi su numerosi fronti, penso alla valutazione e gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance in cui aiutiamo le aziende attraverso l’analisi dell’impatto delle attività aziendali e le strategie per mitigare tali rischi. Un altro aspetto importante è l’assistenza nella preparazione di report sulla sostenibilità per far conoscere le iniziative e le performance in termini di sostenibilità a tutti gli stakeholder, sia interni che esterni. C’è anche la consulenza strategica per integrare l’ESG nelle decisioni aziendali. Questo può includere l’identificazione di opportunità di investimento sostenibile e la consulenza su come le pratiche sostenibili possano migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi, senza dimenticare gli aspetti legati alla compliance normativa, l’accesso agli incentivi fiscali e finanziamenti per i progetti di sostenibilità, aiutandole a comprendere i requisiti e le procedure necessarie per beneficiare di tali opportunità. Da sfondo a tutto questo c’è sempre l’attività che svolgiamo di trasferire alle imprese la consapevolezza che le pratiche sostenibili possono essere vantaggiose non solo dal punto di vista etico ma anche economico».


A proposito di ESG, c’è un tema che tocca tutte le imprese, soprattutto le PMI, che è quello relativo al rapporto credito/sostenibilità. Come vedete l’evoluzione di questo rapporto?
«Le recenti Linee Guida EBA hanno introdotto un nuovo modello di rapporto tra banche e imprese che tende ad una maggiore trasparenza e riduzione delle asimmetrie informative nei rapporti tra le parti, per rendere più efficiente il funzionamento dei mercati ed il sistema finanziario più solido e resiliente. In termini pratici si richiede alle imprese di predisporre un’adeguata informativa economico-finanziaria, sia storica che prospettica, qualitativa e quantitativa. Le imprese devono quindi andare oltre gli obblighi contabili e fiscali tradizionali, elaborando bilanci infrannuali, budget e business plan per comunicare efficacemente con il sistema finanziario. Come commercialisti siamo pronti ad aiutare le imprese a sviluppare le competenze necessarie per adattarsi al cambiamento culturale richiesto in particolare nell’elaborazione di un’adeguata informativa finanziaria e nella gestione proattiva dei rischi».


Questa visione forward - looking sullo stato di salute dell’impresa, richiede di saper condensare una mole non indifferente di informazioni, che si trovano nei dati aziendali. Sono pronte le imprese a metterli a disposizione?
«Il ruolo dei commercialisti nell’ambito dei dati aziendali è diventato fondamentale, soprattutto considerando l’importanza crescente dell’intelligenza artificiale (A.I.) nelle decisioni d’impresa. Grazie alla nostra competenza e conoscenza delle pratiche contabili e aziendali, svolgiamo un ruolo attivo nella garanzia della qualità dei dati affinché siano selezionati, accurati, coerenti e rappresentativi della realtà imprenditoriale. Questo è essenziale per il funzionamento efficace degli strumenti di elaborazione e analisi, perché i dati incompleti, inconsistenti o affetti da bias possono portare a decisioni errate o distorte. Inoltre, c’è il tema della valutazione dei risultati e delle eventuali correzioni: serve una competenza professionale per interpretare i risultati e capire se contengono eventuali errori o incongruenze. La conoscenza del professionista degli assetti e delle dinamiche della vita dell’impresa serve a contestualizzare l’esito dell’analisi, in un ciclo di miglioramento continuo, dove l’integrazione tra la tecnologia e la supervisione del commercialista rappresenta un aspetto fondamentale per garantire la qualità e l’affidabilità per le decisioni strategiche basate sui dati aziendali».

Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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