L'appello dal ranch: «Non gettate petardi vicino ai recinti, con i botti capre e cavalli possono morire»

Sabato 30 Dicembre 2023 di Barbara Turetta
Serena Molon

SELVAZZANO/RUBANO - Botti che spaventano gli animali domestici dall’udito sensibile e che si cerca di tenere riparati in casa finché tutto non passa. Ma i festeggiamenti per l’ultimo dell’anno è un incubo anche per tutti quegli animali che vivono all’aperto in fattorie e aziende agricole dove, per calmarli e tranquillizzarli, sono i loro padroni ad entrare nei recinti già alle 23.30, per stare accanto a cavalli, asini, capre, finché il grosso dei fuochi d’artificio non si arresta.

Ma spesso il pericolo si protrae anche fino alle 2, 3 di notte, quando per qualcuno la “passione” del botto non si esaurisce con la mezzanotte, ma prosegue.


GIORNI DI APPRENSIONE
In queste ore a lanciare un appello alla moderazione e al rispetto è anche chi vive e lavora a stretto contatto con gli animali, e conosce bene ciò che li attende domani notte. E lo sa bene anche Serena Molon che a Caselle di Selvazzano gestisce il ranch “A briglia sciolte” dove fra cavalli, asini, pony, capre e altre specie ci sono 36 animali. «Sono anni che la notte di Capodanno, dalle 23.30 in poi e senza sapere esattamente a che ora finirà tutto, siamo nei recinti con i nostri animali. E siamo proprio dentro con loro con il rischio che possano prendere paura e magari farci male, ovviamente involontariamente. Non ho mai fatto appelli, e non chiedo di non fare i fuochi d’artificio, ma mi rivolgo soprattutto a chi abita vicino a realtà come la nostra, a fattorie, allevamenti o aziende agricole che hanno animali, di avere la massima attenzione e sensibilità. Con i botti una capra può morire d’infarto e un cavallo perdere la testa». Ma quest’anno l’appello di Serena si carica anche di maggior importanza per lei e per suoi animali, alcuni dei quali anziani. «Sono in attesa del mio bambino, ma la notte di Capodanno sarò comunque con i miei animali perché so quello che vivono – precisa – al ranch, poi, abbiamo cavalli per la maggior parte anziani, ma quella che mi preoccupa di più è Gemy che da giovane è stata traumatizzata proprio dai petardi e ogni volta comincia a tremare. Abbiamo poi anche l’asina giovane che contro ogni aspettativa è incinta e prossima al parto. Cinque anni fa per i botti abbiamo avuto l’aborto di una vitella ormai a termine, e oltre aver perso il piccolo non è più rimasta incinta e ha avuto tanto bisogno di cure». 
«Chiedo quindi, soprattutto a chi abita vicino, di fare attenzione – conclude Serena – e ai giovani di non scherzare con i petardi lanciandoli verso i box e i recinti. Può essere molto pericoloso. Un cavallo sente fino a 4 chilometri di distanza, provate ad immaginare cosa vivono in quei momenti. Chiedo solo questo rispetto, perché una serata di festa per noi può trasformarsi in vera e propria tragedia». 


C’È L’ORDINANZA
Anche a Selvazzano come in molti altri Comuni è in vigore fino all’8 gennaio l’ordinanza che vieta su tutto il suolo pubblico l’accensione di fuochi d’artificio. Ordinanze e appelli che, come ovvio, si affidano al buon senso e al senso di rispetto delle persone.


DAL CANILE: «BUTTATE I BOTTI»
Un appello arriva anche dal Canile Rifugio di Rubano dove si invita a “buttare i botti”. «I nostri amati cani lo apprezzeranno, così come il cagnolino del vicino, quello dell’isolato accanto e anche quello che, stando a te, si trova lontano da casa tua – si legge nel messaggio -. Loro hanno un udito quattro volte superiore al nostro, quindi prova solo ad immaginare cosa significhi per loro il rumore di uno sparo che li coglie di sorpresa e moltiplica il tutto per la notte di Capodanno». 

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Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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