Il Comune chiede i soldi alle autoscuole per l'uso della strada: «assolte»

Martedì 10 Ottobre 2023 di Enrica Marchetto
Il Comune chiede i soldi alle autoscuole per l'uso della strada: «assolte»

SOLESINO (PADOVA) - L’occupazione del suolo pubblico non è più dovuta. In un primo momento l’autoscuola Polato di Solesino e la Bosco di Stanghella erano state condannate a versare complessivamente 110 mila euro (80mila per la prima e 30mila per la seconda) nelle casse del Comune per il recupero delle somme dovute dal 2013 a tutto il 2017.

Svolgevano esercitazioni ed esami di scuola guida negli spazi pubblici di via Donatori di Sangue. Ora la Polato non deve pagare nulla.

LA SENTENZA

Risale all’inizio dello scorso mese di settembre la sentenza della Corte di Appello di Venezia che castiga il Comune di Solesino e premia invece l’autoscuola Polato. Già la Corte aveva applicato radicali sconti alle autoscuole colpite dagli accertamenti comunali ma, in questo caso, i giudici veneziani hanno completamente annullato gli atti, condannando il Comune a rifondere le spese del primo e del secondo grado di giudizio. Secondo la Corte lagunare i provvedimenti del Comune erano del tutto illegittimi e l’autoscuola Polato non deve pagare niente.
C’è soddisfazione nelle parole del titolare dell’autoscuola, l’ingegnere Andrea Polato.

«Sono molto soddisfatto del risultato, che va oltre le mie aspettative. La Corte di Venezia ha accolto completamente le nostre tesi. Personalmente non c’era alcuna intenzione di non pagare il giusto, prova ne è che ripetutamente ho cercato, tramite i miei avvocati, di accordarmi con il Comune che, però, ha sempre chiuso la porta ad ogni trattativa». «La sentenza della Corte di Venezia dimostra un profondo esame della questione ed una soluzione finale del tutto rispondente ad un corretto ragionamento giuridico», afferma l’avvocato Davide Druda, senior partner dello studio Chiarelli Druda Lombardi & associati di Padova, che assieme ai colleghi di studio Barbagallo e Carrucciu e alla collega Alessandra Zogno dell’omonimo studio di Solesino, ha assistito l’autoscuola Polato.

L’AMMINISTRAZIONE

Il Comune ora dovrà fare i conti con queste sentenze e con le spese che ne derivano, oltre che con i minori incassi. «Queste sentenze confermano, per l’ennesima volta, che abbiamo sempre agito nella totale legalità - sostiene il sindaco Elvy Bentani - seguendo la legge e le indicazioni del segretario comunale e della responsabile dei servizi finanziari. Non pagare le tasse locali significa sottrarre risorse economiche all’intera comunità. Nella stessa situazione due giudici hanno interpretato in modo diverso. Da parte del Comune non c’è la volontà di puntare il dito contro qualcuno. La Corte d’Appello di Venezia non è entrata nel merito soffermandosi unicamente su una questione di carattere puramente preliminare. Diversamente la Corte d’Appello ha, in altre occasioni, statuito la legittimità del tributo. Il Comune di Solesino, chiamato a determinarsi sul proporre o meno ricorso per Cassazione, che ricordiamo è un giudizio che riguarda esclusivamente profili di legittimità, ha deciso di non intraprendere ulteriori azioni giudiziarie al fine di evitare qualsivoglia ulteriore esborso di denaro da parte dell’istituzione.

L’autoscuola Bosco invece ha versato la somma di poco più di 4mila euro, mentre la terza scuola coinvolta, la Franco, a cui erano stati invece chiesti quasi 10mila euro, nel maggio del 2020 aveva raggiunto un accordo con il Comune che aveva accettato 3mila euro.

Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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