Braccio di ferro tra barman e vigili, alla fine le palme multate vincono il contenzioso con il Comune

Il contenzioso durava da tempo e la polizia locale aveva sanzionato, perché le piante troppo cresciute davano fastidio alla circolazione, l'American Bar. Ma ora il giudice di pace ha annullato tutte le contravvenzioni, sconfessando pure il prefetto

Sabato 4 Febbraio 2023 di Guido Fraccon
Le palme contese all'American Bar di Adria, il giudice ha annullato tutte le contravvenzioni

ADRIA - Le palme dell'American bar Terrazza in piazza vincono la battaglia legale contro il Comune di Adria. Presenti davanti al locale da tempo immemorabile, in apposite fioriere, collocazione studiata per abbellire l'entrata del locale e della stessa piazza Garibaldi, le piante erano diventate lo scorso anno oggetto del contendere tra il titolare del locale, Paolo Marani, e la polizia locale. Giovedì, il Giudice di pace ha annullato le contravvenzioni elevate, almeno quattro i verbali, nei confronti del noto barman per cifre abbastanza importanti (si parla di 400 euro a verbale).

LA VICENDA
«Sono stato multato e ho passato la pratica al mio avvocato» aveva fatto sapere Marani poco più di un anno fa, per il resto mantenendo il riserbo sulla vicenda. Il caso era scoppiato in occasione della domenica delle Palme quando le piante, da simbolo di pace, si erano trasformate in motivo di contesa. A monte ci sarebbero alcuni rapporti di vicinato non proprio idilliaci tra Marani e il titolare di una attività che gravita in zona. Secondo la versione del comando di corso Mazzini, le piante, ormai di alto fusto, ostruivano la circolazione ed andavano ad occupare parte dello spazio dedicato al passaggio delle vetture che parcheggiano in zona. Prima di arrivare davanti al Giudice di pace le multe erano finite sul tavolo del prefetto che aveva rigettato il ricorso di Marani e raddoppiato l'importo delle sanzioni.

IL PRECEDENTE
Il braccio di ferro tra il barman e i vigili dura da tempo. Nel 2021 sempre il Giudice di pace aveva annullato due sanzioni per mancato rispetto del Regolamento di gestione del ciclo dei rifiuti. Marani, si era rivolto al giudice perchè era stato multato per aver lasciato su suolo pubblico undici contenitori porta-rifiuti differenziati, senza averli ritirati dopo il loro svuotamento. In quella circostanza, sia agli agenti che davanti al giudice, aveva contestato l'assenza di un'area adeguata per il ricovero dei bidoni, non disponendo il suo locale di uno spazio adeguato, lamentandosi inoltre dell'avvenuta eliminazione dell'isola ecologica di piazzetta Orfeo, da lui utilizzata al pari di tutti gli esercenti presenti nei dintorni. Assistito dall'avvocato Giorgia Furlanetto, che ha seguito anche il caso palme, Marani ha contestato le contravvenzioni irrogate invocando l'articolo 16 del regolamento, che recita, al comma 2, che nel caso in cui il privato, per comprovati motivi fisici oppure per la mancanza della possibilità di suolo, non possa adempiere a quanto stabilito per la raccolta porta a porta, possa chiedere al Comune la dislocazione dei bidoni su suolo pubblico. Palazzo Tassoni aveva contestato la cosa. Secondo l'amministrazione, Marani era in possesso di un garage in piazzetta Campanile, luogo dove sono state accertate le violazioni, per il quale era stato rilasciato un passo carrabile. Secondo il Comune, il box poteva essere utilizzato per il ricovero dei contenitori, una volta svuotati. L'esercente però aveva dimostrato che il locale, già adibito a garage, era stato trasformato legittimamente in una dispensa ed in spogliatoio.

Impossibile che il Comune non lo sapesse. Secondo il giudice, Marani aveva posizionato legittimamente i bidoni sull'area del passo carrabile.

Ultimo aggiornamento: 14:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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