Padova. Aule studio al Bo: 65 nuovi posti per studiare firmati Gio Ponti

Due aule studio con orario prolungato, dalle 7 alle 22 da lunedì a venerdì e dalle 7 alle 18 il sabato

Sabato 12 Novembre 2022 di Marco Miazzo
Le aule studio con gli arredi originali di Gio Ponti

PADOVA - Con la fine dei lavori di restauro vengono restituite agli studenti le due aule studio di palazzo Bo progettate da Gio Ponti nel 1936. Contro il problema della carenza di posti emerso nelle ultime settimane da lunedì saranno 65 i posti messi a disposizione con orario prolungato, che daranno la possibilità di studiare in un ambiente ricco di storia e arte. L'architetto simbolo del primo Novecento italiano e l'ateneo hanno avuto un intenso rapporto. Fu il rettore Carlo Anti a commissionare a Ponti la realizzazione degli interni del Grande Bo, ossia la parte del palazzo che si sviluppo attorno al cortile nuovo. Ponti per l'università realizzò inoltre il palazzo Liviano che ospitò la nuova facoltà di Lettere.

Apertura prolungata

Le due aule di palazzo Bo realizzate da Ponti ospitano 65 posti che saranno riservati agli studenti dell'università. Saranno aperte da lunedì con orario prolungato (dalle 7 alle 22 da lunedì a venerdì e dalle 7 alle 18 del sabato). Le aule sono totalmente arredate con l'originale mobilio, attentamente restaurato, di Gio Ponti. L'apertura trova il plauso dei rappresentanti degli studenti, che da tempo chiedono di aumentare gli spazi dove studiare. Biblioteche e aule studio sono luoghi fondamentali per la formazione e l'affluenza è sempre molto alta, aumentare l'offerta di posti è quindi soddisfare una necessità del diritto allo studio. «La riapertura delle aule studio nella sede centrale dell'ateneo nell'anno in cui festeggiamo gli otto secoli di vita - spiega Matilde Girolami, prorettrice con delega al Diritto allo studio - testimonia la grande attenzione che poniamo nel garantire, e migliorare costantemente, il diritto allo studio.

L'impegno per tenere aperte le due aule oltre gli abituali orari, e anche durante tutta la giornata del sabato, fa sì che palazzo Bo diventi ancora più accessibile. Ci auguriamo che le due aule storiche ritornino un punto di riferimento per la vita accademica in un momento in cui, dopo due anni difficili, la vita universitaria torna alla sua piena potenzialità».

Patrimonio unico

Il lavoro di restauro è stato reso complesso da precedenti manutenzioni che non avevano tenuto conto della fattura dei materiali e del progetto originale di Ponti. Il risultato finale di questo lungo lavoro restituisce una meraviglia della storia dell'arte italiana. "Anchora imparo" recita il motto che Ponti riprodusse alla sommità dello Scalone del sapere: per gli studenti sarà a volte difficile mantenere la concentrazione sui loro studi senza farsi distrarre dalla bellezza del luogo dove si trovano. «È un grande piacere poter finalmente restituire alle studentesse e agli studenti le due sale studio di palazzo Bo, con l'originale mobilio Ponti attentamente restaurato - dice Monica Salvadori, prorettrice con delega al Patrimonio artistico storico e culturale - L'intervento sugli arredi è stato lungo e complesso, anche a causa di una serie di operazioni di manutenzione compiute in passato irrispettose dei materiali e delle forme originali. Insieme alla ditta incaricata e sempre in dialogo con la Soprintendenza per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, attenta e rigorosa partecipe di tutte le scelte operative, abbiamo di volta in volta individuato delle soluzioni che garantissero il ripristino dell'originale progetto del grande designer milanese, come risaltava dall'attento studio della documentazione d'archivio, dei disegni e delle fotografie d'epoca conservata dall'Archivio di ateneo. Quello che siamo impegnati a conservare è patrimonio di tutti, dei nostri studenti in primis». 

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