Ponte San Nicolò. L'asilo chiude, il parroco: «Lavori di ristrutturazione per un milione di euro, ma non abbiamo soldi»

«Ci sono gli impianti da rifare completamente, ci sono da sostituire gli infissi, è necessario fare l'adeguamento sismico»

Domenica 12 Novembre 2023 di Cesare Arcolini
L'asilo

PONTE SAN NICOLÒ (PADOVA) - A Ponte San Nicolò è partito ufficialmente il conto alla rovescia per abbassare le serrande di una scuola per l'infanzia parrocchiale tra le più apprezzate del territorio e attiva in paese da decenni: la Santissimi Angeli Custodi di piazza Liberazione. Una via d'uscita pare non esserci, così bimbi e famiglie resteranno senza il servizio offerto dall'asilo e insegnanti e personale non avranno più il loro posto di lavoro. Motivo della scelta obbligata sono i soldi: tanti soldi che occorrerebbero per mettere in sicurezza la struttura. Senza determinati lavori di ristrutturazione non è infatti possibile ospitare all'interno i bambini.

Serve oltre un milione per ristrutturare

«La scuola dell'infanzia, di proprietà della parrocchia San Nicola, a giugno del prossimo anno chiuderà. Non ci sono margini di ripensamento». A riferirlo è stato ieri il parroco, don Daniele Cognolato, che è entrato nel cuore del problema. «Ci sono gli impianti da rifare completamente, ci sono da sostituire gli infissi, è necessario fare l'adeguamento sismico. Preventivi alla mano stiamo parlando di oltre un milione di euro di spese che la nostra parrocchia non può permettersi».

Don Cognolato ha garantito che fino a giugno non ci saranno problemi, ma ha anche evidenziato come molte famiglie si stiano già guardando attorno per trovare una soluzione alternativa. «È naturale che accada. Non è possibile tenere nascosta una verità così grossa, chi troverà una soluzione alternativa anche ad anno in corso non è escluso che sposti altrove i bimbi in anticipo» ha aggiunto. Il sacerdote ha poi fatto un ragionamento più ampio legato alla sua comunità: «Non posso che ringraziare i parrocchiani per l'affetto che mi donano ogni giorno. Non è un momento facile, ma se ci guardiamo attorno anche altre scuole parrocchiali sono in grave emergenza. Supereremo anche questo ostacolo con la massima dignità e fede. La spina dorsale della comunità è sana e insieme faremo grandi cose».

Dipendenti a casa

La chiusura di una scuola provoca però disagi e preoccupazioni a trecentosessanta gradi. Cinquanta famiglie sono costrette a trovare una soluzione alternativa per i propri figli, la comunità si trova senza un asilo di valore inestimabile, ma i conti bisogna farli anche con coloro che per la chiusura di giugno perderanno il posto di lavoro. Chiaro il messaggio espresso da quattro insegnanti e da un'impiegata amministrativa: «Sapere che tra qualche mese ci troveremo senza stipendio non è una cosa bella, soprattutto pensando alla crisi economica che stiamo vivendo e alle difficoltà nel fare quadrare i conti a fine mese». Dei quattro insegnanti in servizio, due sono a tempo indeterminato, una a tempo determinato e una quarta è in maternità. Per loro fin da ora è fondamentale trovare una nuova sistemazione. Di fronte a questa situazione allarmante il comune di Ponte San Nicolò, attraverso la voce del vicesindaco Gabriele De Boni, ha ribadito il suo impegno: «L'amministrazione, pur non essendo direttamente coinvolta e avendo limiti legati al fatto che si tratta di una scuola privata, si sta impegnando per rispondere alle esigenze delle famiglie. Chiederemo anche udienza al vescovo per discutere con lui la questione». E ancora: «È importante che ciascuno faccia la propria parte e si faccia squadra per il bene dei bambini e delle loro famiglie». Nei prossimi giorni il Comune incontrerà ulteriormente i genitori per capire quali strade intraprendere da giugno in poi. L'ipotesi più accreditata è che i bimbi che il prossimo anno non potranno più andare alla Santissimi Angeli Custodi vengano dirottati in altre sedi paritarie del territorio. 

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