Una conca naturale trasformata in teatro nel cuore del Colli: la bellezza dell'anfiteatro del Venda

La "cavea" come si vede oggi è stata realizzata una decina di anni fa, in una posizione che sovrasta i vigneti dell'azienda Cà Lustra

Mercoledì 9 Agosto 2023 di Lucio Piva
Anfiteatro del Venda

GALZIGNANO (PADOVA) - Difficile dire se sia l'arte a mescolarsi con il paesaggio o se diventi esso stesso un valore aggiunto dell'emozioni che respirano sulla scena, poco importa che si tratti di prosa, teatro o poesia. Ecco perché l'anfiteatro del Venda ha il fascino di un luogo magico, dove anche il silenzio, il rumore del vento o le stesse stellate estive che si godono dalla sue pendici diventano puro spettacolo. Nulla a volte può essere così legato all'arte come un allestimento tanto minimalista. E lo dimostrano i molti eventi che per tutta l'estate popolano l'affascinante cornice, che presenta un programma speciale per la notte di San Lorenzo.

L'area scolpita dall'acqua

La "cavea" come si vede oggi è stata realizzata una decina di anni fa, in una posizione che sovrasta i vigneti dell'azienda Cà Lustra. A scolpirla sul fianco del monte fu probabilmente una sorgente d'acqua. L'azienda volle mantenere lo spazio verde e renderlo accessibile, creando così una nuova opportunità di incontro nel cuore dei colli Euganei. La platea è il pendio erboso dove si accomodano gli spettatori e il palco è una piattaforma di assi di larice riciclati da un relitto navale, perfettamente integrata nel paesaggio. È qui che negli anni si sono alternati artisti di fama, i primi a stupirsi dello scenario cosi particolare creato per ospitare le loro performance di musica e teatro. Fra i tanti che hanno giudicato l'atmosfera dell'anfiteatro del Venda fortemente pervasiva addirittura rispetto ad altri e più popolari palcoscenici c'è anche il pianista Ludovico Einaudi, che vi si esibì tre anni fa.

Un luogo che, a detta degli stessi artisti, consente di cantare e recitare nel modo più naturale e immediato possibile.

«Il fascino di questo posto - spiega Simone Fogliata, da anni coordinatore della programmazione musicale - è la perfetta integrazione con la natura circostante. Oltre il palco, la vista si perde sulla pianura, per spaziare sino al mare all'estremo dell'orizzonte. Non ci sono i rumori del traffico. Solo quelli dei grilli, nell'estate dei Colli». Gli eventi di quest'anno hanno pienamente soddisfatto le attese del pubblico, a cominciare da quelli che hanno visto protagonisti, il mese scorso, la cantautrice e chitarrista statunitense Emma Ruth Rundle e il cantautore romano Niccolò Fabi.

Gli eventi

Altre suggestioni sono già preannunciate dai prossimi eventi. «La musica - ha aggiunto Fogliata - accompagnerà il richiamo del cielo stellato nella notte di San Lorenzo. Giovedì 10 agosto è in cartellone un concerto per chitarra con Patrick Romanato e la sera seguente un concerto pianistico con Davide Scarabottolo. Il tutto in attesa del gran finale della stagione artistica all'Anfiteatro, programmato per il 30 agosto con il recital di Andrea Pennacchi». Il fascino dell'Anfiteatro è il legame strettissimo non solo con la natura, ma con il lavoro che plasma il territorio dei Colli. I vigneti dell'azienda Ca Lustra infatti si impongono, in tutta la loro estensione, proprio come le quinte del teatro. Ciò che caratterizza e dà fascino all'esperienza artistica vissuta dal pubblico è quindi anche la conoscenza stessa del prodotto della terra. «Non è un caso che il vino e gli altri prodotti dell'azienda siano le uniche cose somministrate al bar dell'Anfiteatro - chiude l'organizzatore -. Sono prodotti che ormai il pubblico chiede e riconoscere. E del resto, in una sera d'estate e alla fine di uno spettacolo sotto le stelle, chiedere una birra anziché un calice di vino, sarebbe, in un poco come questo, un'inappropriatezza davvero imperdonabile». 

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