PADOVA - Maggior controlli all’interno delle aree ospedaliere, in particolare nelle ore serali e notturne, davanti ai Pronto soccorso di via Giustiniani e di via Facciolati. È la risposta del prefetto Raffaele Grassi al grido d’allarme lanciato nelle scorse settimane dai sindacati del mondo della sanità.
La soluzione
Ieri mattina, 14 luglio, il delicato tema è finito al centro dell’incontro del Comitato di ordine e sicurezza pubblica, del quale fanno parte il prefetto, il questore Antonio Sbordone, il comandante provinciale dei carabinieri Luigi Manzini e il comandante della Guardia di Finanza Michele Esposito, oltre al sindaco Sergio Giordani. Al tavolo tecnico sono stati invitati anche i rappresentanti dei lavoratori: Luigi Spada, Stefano Tognazzo e Tiziana Marullo per la Uil, oltre che Achille Pagliaro, Fabio Turato e Michele Roveron per la Cisl. Per l’Azienda ospedale - università ha partecipato la direzione medico-ospedaliera, in particolare Tiziano Martello e Elisa Daniele. «Sappiamo che la coperta è corta e il numero di forze dell’ordine presenti sul territorio è appena sufficiente per coprire le necessità della città - ammettono Spada e Pagliaro - ma siamo molto soddisfatti del confronto avuto con il prefetto, perché sono state comunque trovate delle soluzioni per dare ristoro alle nostre richieste. Il presidio fisso in ospedale purtroppo non può essere riattivato, però ci è stata data garanzia di controlli serrati nei momenti più critici. Si tratta di un ottimo risultato, lo viviamo come un passo epocale». Una pattuglia, dunque, passerà in Azienda ospedaliera in maniera continuativa. Ora, in collaborazione con la direzione medico-ospedaliera, saranno valutati gli intervalli di tempo a maggiore rischio. Inoltre, si valuta di aumentare il numero di vigilantes che già presidiano costantemente gli edifici. «Parliamo di Pronto soccorso di Padova, ma anche del resto dell’area ospedaliera. Senza dimenticare l’ospedale Sant’Antonio, lo Iov e l’Euganea - aggiungono Spada e Pagliaro -. L’obiettivo è che tutto il personale sanitario si senta più sicuro. Questa, almeno, è la nostra speranza. Sindacati, amministrazione, forze dell’ordine si stanno muovendo tutti nella stessa direzione: provvedere al personale sanitario e medico, equivale a tutelare l’intera cittadinanza».
Gli episodi di violenza
Secondo una recente analisi condotta dall’Azienda ospedaliera, le segnalazioni raccolte dall’Unità di Rischio clinico negli ultimi tre anni sono quasi quadruplicate: si passa da 22 episodi nel 2019, a 26 nel 2020 per poi arrivare addirittura a 86 nel 2021. Nello specifico, lo scorso anno, sono state 39 le aggressioni solo verbali, 13 le fisiche e 34 sia verbali che fisiche. Al quadro ora si aggiungono i numeri del 2022. Da gennaio al primo luglio di quest’anno, quindi in appena sei mesi, sono state registrate già 53 segnalazioni di violenza verbale o fisica. A testimonianza che l’escalation continua. Per contenere il problema all’ospedale di Padova ha preso il via una campagna di sensibilizzazione destinata ai cittadini e un corso di formazione dedicato ai dipendenti per riconoscere i campanelli d’allarme e prevenire gli scatti d’ira.