Gli affreschi del Battistero, tra storia e realtà aumentata: un viaggio nell'arte tutto da scoprire

Sabato 9 Luglio 2022 di Nicoletta Cozza
La cupola del Battistero del Duomo

PADOVA - Da questa mattina il pubblico potrà cimentarsi con il nuovo percorso. Pensato per emozionare chi si avvicina a un ciclo di affreschi unico, attraverso la realtà immersiva che evidenzia nei particolari la straordinarietà delle immagini originali, con l'aggiunta di un racconto che cattura l'attenzione in una sorta di itinerario narrativo sonoro. I capolavori che Giusto de' Menabuoi ha dipinto nel Battistero della Cattedrale, infatti, sono fruibili ora con una modalità innovativa messa in atto dalla Diocesi, in partnership con l'impresa culturale Kalatà, per valorizzare questa che è una delle tappe più gettonate dell'Urbs Picta e che fa parte della Domus Opera, denominazione latina intrisa di simboli, per sintetizzare luoghi e funzioni della cittadella episcopale, che comprende pure il Duomo e il Museo Diocesano.

Terminato l'allestimento, quindi, ieri mattina l'esperienza che da oggi verrà proposta ai visitatori è stata illustrata da Don Gianandrea Di Donna, direttore dell'Ufficio per la Liturgia e delegato per il Battistero, alla presenza del Sovrintendente Fabrizo Magani, del direttore del Museo Diocesano Andrea Nante e del responsabile dell'Ufficio Beni Culturali diocesano, Claudio Seno.

Il cuore di Padova

Il tragitto per accedere allo scrigno con i capolavori di Giusto si snoda adesso dall'interno della Cattedrale, e precisamente dalla Sala del Capitolo, trasformata in una zona multimediale, curata da Neo (Narrative Environments Operas) e da Professional Show per l'installazione tecnologica. «L'ingresso al Battistero dalla piazza - ha spiegato don Di Donna - mantiene la sua forza simbolica e rimane un luogo di transito per le liturgie, perché questo non è un Museo, ma un luogo vivo della Chiesa, dove si celebra il Battesimo, motivo per il quale era stato edificato. La visita, che è un'altra cosa, ha assunto una forma diversa e avrà inizio appunto in Basilica: in pratica, grazie all'indicazione del Sovrintendente Magani torna dov'era storicamente». Il concept dell'allestimento multimediale della sala di prelettura si basa su una destrutturazione delle pareti che compongono l'apparato decorativo del Battistero con gli affreschi: ci sono 4 grandi schermi dove si alternano le scene pittoriche, soffermandosi sui dettagli, per far sì che il pubblico compia un viaggio emozionante all'interno dell'opera. A terra, invece, una grande proiezione evoca l'acqua del rito battesimale. La voce narrante accompagna il visitatore, con in sottofondo una colonna sonora ispirata ai canti gregoriani. «Il Battistero - ha detto poi Magani - è un luogo interessante, il cuore di Padova, un incrocio tra strade pensieri e storia. Ora viene voglia di andare avanti e scavare per capire come funzionava questa meraviglia architettonica. C'è il gioco delle tre porte che ci accompagna attraverso i secoli, e che comprende anche l'ingresso sotto l'intonaco che non vediamo più, così come sono murati gli archi che costituivano il portico. Qui inizia la storia del Trecento e ora assistiamo alla rinascita di un sito che, dopo il conferimento del sigillo Unesco, sta registrando flussi incoraggianti di pubblico. Spero si possa chiudere il percorso includendo il giardino, per avere qui un grande luogo di pace e di divertimento».

 

Il futuro

Il progetto verrà a costare un milione e 52mila euro (di cui 375mila saranno spesi per sistemare le facciate) per quanto riguarda i lavori, ai quali se ne devono aggiungere altri 200mila per le indagini archeologiche nel sottosuolo, che prevede una ricognizione nella zona ipogea, dove sono presenti 12 camere sepolcrali, il cui contenuto sarà esaminato da una commissione di esperti di paleontologia umana. Inoltre verrà sistemato pure il bellissimo giardino interno, che non si vede da fuori, il cui perimetro è costituito appunto dalle pareti del Battistero e della Sala del Capitolo, e dove, nella zona interrata, è stato rinvenuto un pezzo di mosaico pavimentale del IV secolo: le prossime indagini, pertanto dovranno stabilire se in quel sito, cuore pulsante del cristianesimo padovano, nell'antichità fosse presente un altro luogo di culto, o addirittura una fonte battesimale antecedente a quella che si trova nell'attiguo scrigno affrescato da de Menabuoi. Infine, sono previsti il ripristino degli infissi e dei dossali lignei, che attualmente si trovano in un laboratorio di restauro.

Ultimo aggiornamento: 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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