Turetta, chi è il pm Andrea Petroni che l'ha interrogato e quale potrebbe essere la strategia

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Alessandro Rosi
A sinistra Filippo Turetta, a destra il pm Andrea Petroni

Quale sarà la strategia dell'accusa? Chiederà il giudizio immediato per Filippo Turetta? Il 22enne ha confessato l'omicidio ai magistrati. Andrea Petroni è il pubblico ministero che l'ha interrogato e a cui è stato affidato il fascicolo per le indagini.

Romano, sarà lui a decidere come procedere nel giudizio.

L'arrivo

Il magistrato è arrivato nella Procura di Venezia nel 2018. Una prima nomina, avvenuta dopo la vittoria del concorso. Assegnato alla Procura lagunare, ha preso servizio insieme al collega Paolo Fletta. Due innesti non per caso, ma che sono andati ad aggiungersi a un organico che si trovava in sofferenza. Quanto ai sostituti procuratori, l’organico - ritoccato al rialzo con le variazioni andate in vigore il 1° dicembre 2016 - prevede 21 magistrati in servizio. 

I casi precedenti

Petroni si è occupato nel 2020 di un caso spinoso di omicidio colposo, per l'orribile morte sul lavoro di Michele Favaro. Operaio di 53 anni, di Scorzè, deceduto poco dopo l'inizio del suo turno. L'uomo era rimasto schiacciato con la testa all'interno di una pressa piegatrice nel capannone, in via I Maggio, nell'area artigianale di Maerne, della DR Costruzioni, l'azienda di carpenteria metallica per cui lavorava dal 2014.

L'interrogatorio

Turetta, interrogato venerdì scorso nell'inchiesta del pm Andrea Petroni e dei carabinieri, ha spiegato, in sostanza, di aver «perso la testa» quella sera dell'11 novembre di fronte a Giulia che gli aveva ribadito che non c'era spazio per riallacciare la relazione. Ha detto anche di essere «ossessionato» da lei e che voleva che la 22enne stesse «solo con me, la volevo solo per me», non accettando la fine della relazione. Come aveva già detto davanti al gip Benedetta Vitolo, poi, ha sostenuto di essere dispiaciuto e pentito per quell'omicidio «terribile» che ha commesso. In pratica, il giovane nel suo verbale ha descritto il delitto come una azione «d'impeto», non premeditata. Gli investigatori dovranno accertare, però, anche continuando a raccogliere elementi, se la ricostruzione fatta dal giovane trovi o meno riscontro negli esiti delle indagini.

La strategia

Ora che Turetta ha confessato, il pm potrebbe chiedere il giudizio immediato, saltando quindi l’udienza preliminare: così rinviandolo direttamente alla Corte di Assise. I tempi? Il decreto legge 92/2008 ha introdotto un nuovo caso di giudizio immediato chiamato “custodiale” che dev’essere instaurato quando la persona sottoposta alle indagini si trova in stato di custodia cautelare. La richiesta di giudizio immediato in questo caso va effettuata: quando il tribunale del riesame ha confermato il provvedimento cautelare oppure quando è decorso il termine per impugnare il provvedimento che la dispone. In ogni caso entro il termine di 180 ore dalla data di esecuzione della misura custodiale. 

Ultimo aggiornamento: 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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