BELLUNO - Attenzione alla montagna per ridurre quanto più possibile i disagi di chi ci abita. Potrebbe essere riassunto in questo modo il programma di Maria Teresa Cassol, candidata all'uninominale alla Camera per la coalizione di Centrosinistra. «Se sarò eletta ha spiegato nell'incontro pubblico di ieri mattina - farò di tutto per difendere la montagna. Significa che tutte le misure devono qui essere correte con un coefficiente di difficoltà del vivere in montagna. Qui hai più freddo, le giornate sono più corte, il riscaldamento va più tempo e per andare a scuola fai più chilometri». Per non parlare della questione sanitaria: «Mia sorella fa il medico a Zoldo e non riesce ad andare in pensione perché non c'è nessuno che può sostituirla».
IL PROGRAMMA
Tre i punti fondamentali nell'agenda Cassol.
SANITÀ
Un altro problema riguarda la sanità. Mancano medici nelle terre alte (ma non solo) e le case di riposo sono in difficoltà: «Sono stati persi 220 posti in provincia per lo spostamento di infermieri e oss in ospedale. Bisogna rivedere i percorsi di formazione e aumentare lo stipendio». Per Cassol, serve un occhio di riguardo anche ai giovani e alla disoccupazione che ha poi ricadute sul lavoro, sulla casa, sulla famiglia.
L'ALLEANZA
All'incontro di ieri mattina erano presenti anche il sindaco di Feltre Paolo Perenzin, capolista per il Senato della lista Sinistra italiana e Verdi al proporzionale, il deputato Pd Roger De Menech, candidato nel collegio plurinominale alla Camera e Vania Malacarne, già sindaca di Lamon, candidata nel collegio plurinominale al Senato. «Abbiamo fatto questa alleanza ha chiarito ieri Perenzin nel tentativo non semplice di evitare la catastrofe di una destra con due terzi dei seggi in Parlamento. Forse avremmo dovuto essere di più, le circostanze o le capacità nostre non l'hanno consentito, gli eventi ci sono precipitati addosso, ma da qui si parte».
LA RAPPRESENTANZA
E ancora: «La Destra ha una candidata non solo di Treviso ma da fuori collegio (il nostro sarebbe Belluno, Vittorio Veneto e in parte Conegliano). Certo, contano le idee ma è un aspetto che voglio sottolineare: hanno ritenuto che non ci fosse nessuno in grado di portare avanti le istanze del nostro collegio. La nostra voce non può essere delegata ad altri». Dello stesso parere Roger De Menech: «La provincia ha delle specificità che hanno bisogno di essere rappresentate anche fisicamente. La presenza fisica è determinante per portare a casa i risultati altrimenti l'inserimento della nostra ferrovia nel sistema veneto di elettrificazione della linea non l'avremmo portata a termine. Si sarebbe fermata da una parte a Vittorio Veneto, dall'altra a Montebelluna». Per Vania Malacarne, ci sono due schieramenti a livello internazionale e i cittadini devono scegliere da che parte stare: «Orban e Trump ci allontanano dalla nostra tradizione. Putin non può essere preso come modello. Uno dei primi elementi da valutare è da che parte stare nella divisione che si sta approfondendo nel mondo. Noi siamo parte dell'Europa, della tradizione occidentale, e lottiamo contro le disuguaglianze»...
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