Nella caserma dei carabinieri una stanza per ascoltare le donne vittime di violenza

Domenica 26 Novembre 2023 di Eleonora Scarton
La caserma dei carabinieri di Belluno illuminata per la giornata contro la violenza sulle donne

FELTRE - Un luogo accogliente, con uno spazio riservato all’ascolto della donna che decide di aprirsi e raccontare la violenza subita, spesso tra le mura domestiche. Un passo che questa donna compie a volte con non poche difficoltà, per il contesto sociale in cui si trova a vivere, ma che una volta fatto merita di trovare tutto il supporto necessario. Ed in questa direzione va l’inaugurazione avvenuta ieri, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, che si celebra oggi, della “stanza tutta per sé” ricavata all’interno della caserma dei carabinieri di Feltre.

Una stanza che si auspica possa essere usata il meno possibile nonostante i dati relativi al feltrino mettano in evidenza proprio la fragilità da questo punto di vista del territorio: oltre il 50% dei casi seguiti dall’Arma prendono avvio nel feltrino. 

UN LUOGO PROTETTO 
Il taglio del nastro è avvenuto ieri. Si tratta della seconda sala dedicata all’ascolto delle vittime di violenza presente in provincia. È stata realizzata in collaborazione con il Club di Belluno-Feltre di Soroptimist International e vuole essere un luogo accogliente, intimo e protetto dove poter accogliere le vittime di violenza. «Questa stanza – spiega il colonnello Enrico Pigozzo, comandante provinciale dei carabinieri di Belluno - è un luogo diverso da un ufficio. È un luogo accogliente dove l’operatore si mette in ascolto della donna che ha subito una violenza. Una donna che ha bisogno di spazio e tempo per aprire un canale di comunicazione con l’operatore che gli sta di fronte». Una stanza che si è potuta realizzare grazie anche all’impegno del locale club di Soroptimist International. La presidente Maria Grazia Passuello sottolinea come «sia necessario favorire il delicato momento in cui una donna decide di avvicinarsi alle forze dell’ordine. Bisogna farlo attraverso personale specializzato ma anche attraverso spazi idonei, a loro dedicati. Ecco questa, che è la 131esima stanza in Italia, vuole essere proprio quel luogo». 

«UN GESTO GENTILE»
Al taglio del nastro era presente anche Roberta Gallego, sostituto procuratore presso il Tribunale di Belluno la quale ha sottolineato come la creazione della stanza sia «gesto gentile. Non solo nei confronti della donna vittima di violenza che decide di aprirsi, ma anche per l’ascolto di un bambino che si trova suo malgrado ad essere testimone di qualcosa o di un anziano sotto shock perché ha subito un furto nella propria abitazione. Fenomeno che nel Feltrino è in questo periodo rilevante. La vulnerabilità riguarda tante situazioni e questa stanza può quindi essere il luogo adibito all’ascolto». Il magistrato ha posto l’accento anche sulla possibilità di ricavare, nella stanza, un angolo dedicato ai bambini che, purtroppo, spesso accompagnano le mamme. Auspicabile anche un sistema di videoregistrazione. 

MAGLIA NERA 
Tiozzo spiega che il Feltrino è un’area con numeri elevati di violenza contro le donne rispetto al resto della provincia. Snocciolando qualche numero, tra gennaio e novembre del 2023 sono state complessivamente condotte 280 indagini, compiute oltre 135 audizioni protette, 160 gli indagati e 30 le misure cautelari. «Numeri che non ci possono lasciare indifferenti – prosegue Pigozzo -. Una violenza è qualcosa di silenzioso, che spesso avviene dentro le mura domestiche. Ecco, dobbiamo invertire la rotta e far comprendere l’entità di questo problema per il nostro territorio». Numeri che la Gallego rincara in quanto, a livello provinciale, c’è un aumento del 30/35% di segnalazioni o denunce di codice rosso rispetto all’anno precedente con una media di una denuncia al giorno. Un fenomeno che va combattuto, secondo il colonnello, creando una rete che parta dalle istituzioni e coinvolga tutti. E poi serve la cultura. «Dobbiamo tutti far conoscere questo tipo di fenomeni perché solo così si forma la coscienza e si potranno aiutare queste donne» aggiunge il colonnello.
 

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