Il seminario dove studiò il beato Luciani senza nuovi parroci: ospiterà preti anziani

Martedì 28 Febbraio 2023 di Giovanni Santin
Seminario Gregoriano

BELLUNO  - Nel 1955 il Seminario Gregoriano di Belluno arrivò ad ospitare ben 111 studenti seminaristi distribuiti fra le classi del Ginnasio che proprio in quell'anno furono trasferite da Feltre al capoluogo, quelle del Liceo e i corsi teologici. Oggi le stanze che ospitarono fra gli altri lo studente e poi prete Albino Luciani sono vuote, perché i quattro seminaristi bellunesi studiano nel Seminario di Trento.

Una collaborazione nata a partire dal 2016. Al numero di vocazioni vanno aggiunti altri quattro giovani presenti nel cosiddetto pre-Seminario, mentre in tutta la diocesi i sacerdoti sono 124. Poco più dei soli seminaristi di settant'anni fa. Insomma il Seminario, nella sua funzione originaria, non esiste più. E anche la diocesi ne ha preso atto decidendo di trasformarlo in un «luogo di fraternità presbiteriale».

IL TAVOLO
La decisione, resa nota dal sito della diocesi, è stata assunta dal Consiglio presbiterale della Diocesi. Si è riunito al Centro Papa Luciani venerdì 24 febbraio proprio per trattare approfonditamente, come unica tematica, l'accoglienza in Seminario di Belluno dei presbiteri anziani che, in condizione di almeno discreta autosufficienza, a 75 anni o più, lasciano gli incarichi più attivi del ministero, specialmente quello di parroco. «La questione era stata affrontata lungamente, soprattutto negli anni 2017-18 si legge sul sito - ed era già stato individuato il Seminario come proposta libera e opportunità specifica pensata dalla Diocesi per tale condizione e necessità. Ora si è arrivati a concretizzarla ulteriormente».

IL DIBATTITO
Dopo l'intervento del rettore del Seminario, don Giorgio Lise, che ha descritto l'impostazione complessiva della vita in Seminario, l'incontro del Consiglio presbiterale ha ascoltato l'architetto Gloria Manera che ha esposto da un punto di vista tecnico l'idea progettuale di rifacimento delle stanze al primo piano, e poi eventualmente alcune nel secondo , che avranno lo scopo di garantire degli alloggi più dignitosi, confortevoli e adeguati. I lavori così concepiti potrebbero offrire un totale di sedici alloggi di questo tipo - undici al primo piano e cinque al secondo - per una presenza stabile, oltre a varie altre stanze che possono prestarsi per accoglienze limitate a brevi periodi. Il dibattito ha sottolineato altri aspetti della proposta che tra l'altro sembra sostenibile dal punto di vista economico, eventualmente alienando qualche altra struttura non utilizzabile e chiedendo comunque alla Diocesi di investire sul Seminario primariamente che su altre strutture.

IL VIA LIBERA
Il Consiglio presbiterale ha alla fine approvato all'unanimità la mozione, fatta propria dal Vescovo, che «il Seminario di Belluno è la struttura abitativa offerta dalla Diocesi ai preti, in particolare anziani, che ne hanno bisogno». L'ipotesi è che i lavori possano avere inizio già nei prossimi mesi, in modo che alcuni di questi nuovi alloggi possano essere via via pronti tra la fine dell'estate e la primavera del 2024.

LA STORIA
Il Seminario Gregoriano fu fondato nel 1568 dal vescovo Giulio Contarini; affidato ai Padri Somaschi dal 1694 al 1732; ricostruito nel 1714, fu trasferito nella ex-sede del Collegio dei Gesuiti. Sciolto dalle truppe napoleoniche nel 1797 venne poi riaperto nell'attuale sede nel 1834 per merito del bellunese Gregorio XVI e del vescovo Luigi Zuppani; privato dei corsi umanistici nel 1866 con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, riebbe i corsi liceali nel 1909. Chiuso nel 1915 con l'inizio della guerra, fu riaperto nel 1920, restaurato e ammodernato dal vescovo Gioacchino Muccin (1949-75). Nel 1955 fu arricchito dei corsi ginnasiali.
 

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