Inserisce foto e messaggi porno nel profilo social delle ex: a processo

Venerdì 25 Settembre 2020
foto di repertorio
SEDICO - La sua vendetta era sempre la stessa, studiata nei minimi particolari: diffamare la ex di turno, impadronendosi anche del profilo Facebook di lei e, spacciandosi per la donna, inviare foto osè e proposte hard a mezzo mondo. Ma potrebbe costargli caro questo “scherzo” fatto a due donne diverse in un caso a Sedico nel 2018 e in precedenza a Fonzaso dal giugno 2014 allo stesso mese del 2016. Ieri mattina, in Tribunale a Belluno, Pier Samuel Grando, 35enne di Sedico, è stato rinviato a giudizio per accuse che vanno dallo stalking alla diffamazione aggravata fino alla sostituzione di persona.

Il primo capo di imputazione di cui è chiamato a rispondere riguarda i fatti avvenuti a Sedico e le continue scorribande social con le quali si sarebbe vendicato della ex. La relazione durata circa un anno era terminata nel marzo del 2018: lui però non si dava per vinto e l’avrebbe tempestata di telefonate di giorno e di notte. Poi avrebbe alzato il tiro: con le credenziali della ex ragazza si sarebbe introdotto nel profilo Facebook della giovane e, simulando di essere lei, avrebbe inviato messaggi e fotografie intime che le aveva scattato quando stavano insieme con commenti volgari o allusivi e finte proposte sessuali.

La ex fu costretta a mutare le proprie abitudini di vita, a cambiare il profilo utente e a tenere costantemente sotto controllo le proprie pagine nell’incubo che vi spuntassero altre foto intime. Il secondo capo di imputazione è scattato per i fatti avvenuti a Fonzaso negli anni precedenti. Anche in questo caso avrebbe rubato l’identità della ex di allora e avrebbe inviato messaggi e foto osè della giovane a tutti i contatti.

Ieri mattina di fronte al giudice Enrica Marson l’udienza preliminare in cui l’imputato era difeso dallo studio Paniz.
Le due parti civili invece si sono costituite con gli avvocati Mauro Gasperin, per una donna, e Liuba D’Agostini, per l’altra. Il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio: i fatti saranno ricostruiti in aula nel processo pubblico che inizierà nei primi mesi del 2021. E, tutto sommato, gli è andata bene: qualche mese dopo infatti è stato introdotto il reato di “revenge porn” che avrebbe comportato pene pesantissime.
Ultimo aggiornamento: 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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