Il ricordo degli amici: «Addio caro Tommy, il destino è stato crudele»

Lunedì 11 Maggio 2020 di Olivia Bonetti
Tommaso Redolfi
1

BELLUNO - Una raccolta fondi in memoria di Tommy. È l’iniziativa degli amici di Tommaso Redolfi, il 22enne di Belluno scialpinista morto sabato sulla Tofana di Rozes a Cortina. Un evento accidentale, senza colpevoli, come appurato dagli accertamenti del soccorso alpino della Guardia di Finanza.
LA FATALITÀ
Si è trattato di un «destino crudele», come sottolinea la prima maestra di sci di Tommaso, Tiziana Marchetti, che lo riabbracciava ogni anno ad aprile in occasione della gara sociale dello Sci Club Ponte nelle Alpi in cui Tommy ha militato. «Non era un ragazzo spavaldo che andava a cercarsi il pericolo - dice Tiziana tra le lacrime -: Tommy era un ragazzo sulla testa sulle spalle, semplice attento a tutto quello che faceva. È stato un destino crudele. Una fatalità, arrivata mentre era impegnato a fare quello che più gli piaceva: non ci sono parole».
LA PASSIONE
«Ciao ragazzo dello sci», scrive qualcuno sui social in ricordo di Tommy. Tommaso era praticamente nato con quella passione. Aveva iniziato a 4-5 anni con la maestra “Titti” allo sci club di Ponte nelle Alpi. «Si era subito appassionato alla neve - racconta Titti - e anche se lo sci è uno sport individuale si era subito creato un bel gruppo tra i bimbi. Il fatto di arrivare a fare le prime garette lo aveva stimolato ancor di più». «Ha fatto la sua carriera fino all’inizio della categoria giovani - spiega Silvano De March vicepresidente dello sci club Ponte nelle Alpi - lo ha sempre fatto con ottimi risultati sia a livello provinciale, che regionale. Era un ragazzo che in quello che faceva si applicava sempre al massimo. Poi quandosi è trattato di entrare nella categoria giovani, alle superiore, proprio per questo suo modo di fare, di dare sempre il massimo, a quel ha abbandonato per seguire lo studio». Anche in questo campo ha dato il massimo: si era laureato il 12 marzo scorso, in fase di lock down tramite il web, in Ingegneria civile all’Università di Trento. Dopo la laurea triennale progettava di proseguire gli studi con quella magistrale a Milano.
LA TRAGEDIA
Ma tutti quei sogni di un ragazzo di 22 anni sono stati cancellati da quella tragica massa di neve che lo ha travolto sulla Tofana. Erano partiti sabato mattina alle 4 i due fratelli Redolfi. Scendendo dalla Rozes, anziché prendere il rientro classico, dallo spallone, quello considerato più sicuro, hanno tagliato a destra dello Spigolo Zero, prendendo un canale che porta dietro Punta Marietta. Un percorso non meno sicuro, utilizzato comunque dal 20% degli scialpinisti che scendono dalla Rozes. A metà discesa la valanga, che lo ha trascinato di sotto per 20 metri, di fronte agli occhi del fratello Francesco che era poco più in alto. Ieri in città sono apparse le epigrafi: come prevedono le regole in provincia non ci sarà funerale. Chiusi nel dolore nella loro casa di Quartier Cadore papà Marco, ingegnere, mamma Sara Tancon, logopedista all’ospedale San Martino di Belluno e ancora sotto choc il fratello Francesco 27 anni.
Olivia Bonetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci