«È arrivato da dietro, non l'ho visto», così Rhys Phillips in Aula ha ricostruito l'incidente
in cui è morto Rizieri Ongaro, l'ex sindaco di Cencenighe

Philipps è chiamato a rispondere di omicidio colposo: il processo dovrà chiarire in che posizione si trovava rispetto al sindaco al momento dell'incidente

venerdì 20 settembre 2024 di Olivia Bonetti
«È arrivato da dietro, non l'ho visto», così Rhys Phillips in Aula ha ricostruito l'incidente in cui è morto Rizieri Ongaro, l'ex sindaco di Cencenighe

SELVA/CENCENIGHE - «È arrivato da dietro, non l'ho visto». Rhys Phillips, cittadino inglese di 31 anni, nato ad Aldershot, ma residente a Copenaghen, ha raccontato ieri in tribunale a Belluno la sua verità sull'incidente di sci in cui morì Rizieri Ongaro. L'ex sindaco di Cencenighe venne investito e ucciso, tre giorni prima di compiere 78 anni, mentre sciava sulla pista Le Ciaune in comune di Selva di Cadore l'8 marzo 2022.

Philipps è chiamato a rispondere di omicidio colposo: quel giorno avrebbe omesso di tenere la dovuta distanza di sicurezza e non avrebbe moderato la velocità, nonostante la pista fosse molto frequentata travolgendo l'ex sindaco. Ed è tutto qui che si gioca il processo: in che posizione si trovava Ongaro? Secondo quanto ricostruito dall'accusa, con testimonianze di altri sciatori raccolte quel giorno e ripetute in aula, l'ex sindaco era a valle dell'imputato e di conseguenza lo sciatore inglese avrebbe dovuto dare precedenza e mettere in atto manovre di prudenza per evitare la collisione. Secondo quanto sostenuto da Phillips, con i suoi difensori, gli avvocati Ernesto Caracciolo e Aldo Bissi, era lui a valle.

IN AULA

Ieri ha parlato anche l'ultimo testimone dell'accusa, un ragazzo da Roma che quel giorno era sul posto. Ha raccontato: «Ho visto la scena un attimo prima dell'impatto e un attimo dopo l'impatto: il ragazzo con la giacca verde (Rhys Phillips ndr) era più avanti, da dietro è arrivato un signore con la giacca rossa (Rizieri Ongaro)». Una ricostruzione data nella sua deposizione anche dall'imputato, che ieri ha parlato assistito da un interprete. «Stavo sciando con la mia fidanzata e sua sorella: scendevo in pista e ad un certo punto qualcuno, da dietro, mi è arrivato addosso». Rhys Phillips viene colpito al capo dove aveva il casco, l'ex sindaco non l'aveva.

LA PROVA

Ma i legali della parte civile, la famiglia Ongaro è costituita nel processo con lo studio dell'avvocato Antonio Prade, ha sollevato alcune incongruità nel racconto dell'imputato. L'avvocato Massimo Montino ha preso in mano e mostrato ai giudici il verbale firmato da Rhys Phillips, con le spontanee dichiarazioni rilasciate dallo sciatore inglese quel giorno subito dopo l'incidente ai carabinieri. Una frase in inglese scritta a penna da qualcuno (non da lui dicono i difensori dell'imputato) in cui afferma: «Stavo scendendo quando a un certo punto l'ho visto arrivare attraversando la pista e ho cercato di evitarlo». L'imputato si è giustificando dicendo che era sotto choc. Quel giorno non era assistito da un avvocato e non aveva un interprete.

Si torna in aula il 24 febbraio per la ricostruzione dei consulenti delle due parti: medico legale per difesa e parte civile e anche un perito tecnico che si occupa di incidenti sciistici.

 

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