PONTE NELLE ALPI - Il giorno dopo la rapina in viale Dolomiti, il sindaco di Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini assicura: «Tutte le registrazioni sono già state consegnate agli inquirenti». Potrebbero essere proprio gli occhi elettronici che da alcuni anni l’amministrazione comunale ha collocato sul territorio ad aiutare chi sta indagando su quanto accaduto nel negozio di Franco Ardivel venerdì sera. «Tutte le 38 telecamere che si trovano in punti diversi del Comune funzionano – continua il sindaco – ma quelle che sembrano poter fornire informazioni utili sono quelle presenti al Bivio».
GLI SCHERMI
Le immagini delle telecamere confluiscono tutte nella sala operativa della Polizia Locale, che ha sede nel Municipio di Cadola. E qui rimangono a disposizione per una settimana. Ma già venerdì sera, subito dopo la rapina, gli agenti hanno iniziato a visionarle. Ieri mattina poi i poliziotti della questura si sono presentati in municipio e le registrazioni sono state consegnate. Ma il primo cittadino precisa: «Ora ci sarà un lavoro certosino che permetterà di incrociare le immagini che sono state registrate in vari punti del territorio; fra queste anche le immagini della zona di uscita dall’autostrada, perché i malviventi potrebbero essere arrivati o fuggiti da lì.
IL PRECEDENTE
Come quando nell’agosto 2018 furono proprio le telecamere a permettere di incastrare un automobilista di Conegliano fuggito dopo che, di notte, aveva danneggiato la segnaletica orizzontale alla rotatoria del Bivio. Questa la disposizione delle 38 telecamere. Sei sul Bivio di Santa Caterina, quattro lungo viale Dolomiti, vicino alla biblioteca e alla palestra comunale, sono altri due gli occhi elettronici. Una vicino all’asilo di Polpet. Tre in viale Cadore, una in via Zattieri, sei a Nuova Erto e sei a Cadola, una a Vich e un’ultima fra Col di Cugnan e Roncan.