Commerciante rapinato e ferito, la verità nelle telecamere: «Funzionavano tutte»

Domenica 6 Novembre 2022 di Giovanni Santin
Nel tondo la telecamera a pochi metri di distanza dal negozio di Ponte nelle Alpi in cui è stato accoltellato Franco Ardivel


PONTE NELLE ALPI - Il giorno dopo la rapina in viale Dolomiti, il sindaco di Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini assicura: «Tutte le registrazioni sono già state consegnate agli inquirenti». Potrebbero essere proprio gli occhi elettronici che da alcuni anni l’amministrazione comunale ha collocato sul territorio ad aiutare chi sta indagando su quanto accaduto nel negozio di Franco Ardivel venerdì sera. «Tutte le 38 telecamere che si trovano in punti diversi del Comune funzionano – continua il sindaco – ma quelle che sembrano poter fornire informazioni utili sono quelle presenti al Bivio». 

GLI SCHERMI
Le immagini delle telecamere confluiscono tutte nella sala operativa della Polizia Locale, che ha sede nel Municipio di Cadola. E qui rimangono a disposizione per una settimana. Ma già venerdì sera, subito dopo la rapina, gli agenti hanno iniziato a visionarle. Ieri mattina poi i poliziotti della questura si sono presentati in municipio e le registrazioni sono state consegnate. Ma il primo cittadino precisa: «Ora ci sarà un lavoro certosino che permetterà di incrociare le immagini che sono state registrate in vari punti del territorio; fra queste anche le immagini della zona di uscita dall’autostrada, perché i malviventi potrebbero essere arrivati o fuggiti da lì.

Ma è chiaro che il contributo più importante arriverà da quelle presenti nella zona del Bivio una delle quali è puntata proprio su viale Dolomiti. Ed oltre a quelle gestite dall’amministrazione comunale, ve ne sono anche di private». Come quella del tabacchino che si trova a pochi metri dall’alimentari: anche queste immagini sono state acquisite dalla squadra mobile. Vendramini non è stato messo al corrente di come procedono le indagini, ma ritiene che quanto «le telecamere hanno registrato possa essere importante», confermando di fatto che una traccia da seguire esiste già. Risulta importante che le immagini a disposizione permettano di risalire sino ad una settimana prima. Cioè sino a venerdì 28 ottobre. Perché questa banca dati permette di visionare registrazioni anche delle giornate precedenti e verificare se ci sono stati appostamenti per preparare l’assalto. Il sindaco esprime solidarietà a Franco Ardivel: «Non solo da parte mia e dell’amministrazione, ma anche da parte di tutto il paese che si è subito stretto attorno al proprio concittadino». Infine una riflessione sul sistema di telecamere: «Sono diffuse capillarmente e come successo nelle altre occasioni in cui sono state chiamate a contribuire ad indagini, anche questa volta daranno un apporto decisivo. Grazie alla professionalità della Polizia Locale e di tutte le Forze dell’Ordine in campo, il risultato sarà raggiunto. Tutto ciò è importante perché nel momento in cui i delinquenti vengono individuati e respinti, difficilmente il territorio diventa penetrabile». 

IL PRECEDENTE
Come quando nell’agosto 2018 furono proprio le telecamere a permettere di incastrare un automobilista di Conegliano fuggito dopo che, di notte, aveva danneggiato la segnaletica orizzontale alla rotatoria del Bivio. Questa la disposizione delle 38 telecamere. Sei sul Bivio di Santa Caterina, quattro lungo viale Dolomiti, vicino alla biblioteca e alla palestra comunale, sono altri due gli occhi elettronici. Una vicino all’asilo di Polpet. Tre in viale Cadore, una in via Zattieri, sei a Nuova Erto e sei a Cadola, una a Vich e un’ultima fra Col di Cugnan e Roncan. 
 

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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