BELLUNO - «Partiamo da qui, dal piazzale dell’Alpe del Nevegàl perché i territori circostanti parlano di alpinità in modo molto intenso e ricco di vicende, episodi, personaggi che hanno fatto la storia ultracentenaria della Sezione Alpini di Belluno ed anche in epoca antecedente». Queste le parole del presidente di Lino De Pra, della Sezione Alpini di Belluno, pronunciate oggi, 17 giugno, nella prima cerimonia ufficiale del Raduno del 3° Raggruppamento degli Alpini delle Sezioni consorelle del Trivenetodel. L?alzabandiera e il corteo si è tenuto sul colle dei bellunesi, il Nevegal. «Lassù fu incendiato il Rifugio Budden - ha detto il presidente De Pra - perché non offrisse riparo agli avversari.
«Questi monti delle Prealpi Bellunesi - ha proseguito - ospitano anche il Rifugio “Brigata Cadore”, costruito dai militari del 7° Alpini e del 6° Artiglieria da montagna, gli stessi che furono anche protagonisti della realizzazione della seggiovia che dal piazzale del Nevegàl porta alla cima del Monte Faverghera. Sempre quassù sull’Alpe del Nevegàl la Sezione Alpini di Belluno celebrò i suoi primi cinquant’anni di attività nel 1971».
Poi la messa al santuario del Nevegal con il vescovo, monsignor Renato Marangoni che nella sua omelia fa un inno agli alpini, come popolo di pace e di solidarietà. «La guerra è incomprensibile - ha detto il vescovo -, la guerra è inaccettabile. Ogni guerra». E alla preghiera dei fedeli, gli alpini rilanceranno la preghiera per la pace.