Camion dei pompieri volato nel fiume: «Ecco come ci siamo salvati»

Mercoledì 9 Dicembre 2020 di Raffaella Gabrieli
Il camion caduto nel ponte crollato a Gosaldo

GOSALDO - Se la sono cavata per un soffio. Devono ringraziare la loro prontezza di riflessi che li ha indotti a uscire da quel camion che poco dopo sarebbe finito in un torrente e la cui foto ha fatto il giro di tutta Italia.

Manlio Masoch, Patrick Marcon e Jacopo Da Campo sono i tre vigili del fuoco volontari di Gosaldo che l’altra sera, durante uno dei tanti interventi che si stanno succedendo via via da giovedì, hanno visto precipitare il mezzo Combi nelle acque del Val de le Eghe. Soccorsi da marito e moglie che abitano nei pressi, hanno trascorso la notte con loro, prima dell’arrivo dei rinforzi l’indomani mattina. «Ma non usiamo la parola eroi - tagliano corto i pompieri - stavamo solo facendo il nostro dovere. Anzi, ci dispiace molto per il mezzo che purtroppo sarà da buttare». Ieri per loro anche il messaggio del governatore Luca Zaia: «Sono riusciti a lasciare il camion e così si sono salvati, diventando il simbolo della dedizione e della generosità, fino al rischio della vita, dei nostri angeli del soccorso», ha detto Zaia.


Camion nel fiume


Sabato sera, erano da poco trascorse le 22.30, l’equipaggio si trovava in zona Ren di Gosaldo: aveva da poco terminato un intervento per delle infiltrazioni e si stava indirizzando verso una nuova missione. Alla guida c’era Patrick Marcon, 32 anni, mentre a fianco il 39enne capo partenza Manlio Masoch. Dietro di loro, il 26enne Jacopo Da Campo, da poco entrato nelle fila del corpo volontario. «È stato un attimo - ricordano - non appena abbiamo imboccato il ponte, e quindi appoggiato le ruote anteriori, esso ha iniziato a cedere. Lo abbiamo percepito chiaramente e poi abbiamo visto il muso cominciare ad abbassarsi». L’istinto ha indotto l’autista a frenare, ma ormai era troppo tardi. Tempo quindi di recuperare due cose al volo e via, fuori dalle porte immediatamente. Fortunatamente i tre uomini non sono precipitati a loro volta tra acqua, sassi, tronchi nonché il cemento del ponte ridotto a pezzi. «Non ci siamo fatti niente - assicurano - ma ce la siamo vista brutta. E pensare che un’ora prima, quando siamo passati la volta precedente, non c’era il minimo segno di cedimento».


Cosa è successo


Proseguire, a quel punto, era impossibile: camion e ponte non c’erano più. Fortunatamente là vicino vive una coppia che, resasi conto di quanto era appena successo, ha subito aperto loro le porte, offrendo abiti asciutti, un piatto caldo nonché un letto dove trascorrere la notte. «Ringraziamo di cuore la famiglia di Alfredo Ren - tengono a sottolineare - che ci è corsa in aiuto». L’indomani mattina sono giunti sul posto i vigili permanenti di Belluno che hanno realizzato una passerella per il recupero dei colleghi ma anche per l’evacuazione degli abitanti più giovani di Ren. Non paghi del difficile episodio vissuto, i tre volontari hanno raggiunto immediatamente gli altri otto compagni del distaccamento di Gosaldo, guidato da Luca Bressan. E di nuovo si sono messi all’opera, con tutto quello che c’era da fare. Dopo 17 anni di attività di Masoch, 8 di Patrick e alcuni mesi di Jacopo, essi non hanno dubbi: «Proseguiremo la nostra opera. Se possibile anche più determinati di prima. Il territorio e la popolazione della nostra montagna, sempre più spesso ferita da eventi meteo di portata inaudita, ha bisogno di gente come noi».

Ultimo aggiornamento: 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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