CORTINA - I costi di gestione della nuova pista di Cortina, che si intende realizzare per accogliere le gare di bob, skeleton e slittino delle Olimpiadi invernali 2026, dopo il grande evento sportivo cadranno interamente sull’amministrazione comunale ampezzana. Questo accadrà per un atteggiamento di eccessiva sudditanza, rispetto ai dettami che vengono da Venezia e da Roma, che emerge continuamente, da parte del sindaco Gianluca Lorenzi e dei consiglieri che lo sostengono.
LA RESPONSABILITÀ
Questa è l’accusa lanciata in piazza, domenica, durante la manifestazione di protesta contro la costruzione del nuovo impianto sportivo. Immediata la replica del sindaco Lorenzi: «La questione emersa è stata oggetto di discussione e valutazione costante. La nostra principale preoccupazione si è sempre concentrata sui costi di gestione della pista da bob.
LA REPLICA
Gianpietro Ghedina è oggi consigliere comunale di minoranza. Da sindaco della precedente amministrazione, portò avanti la candidatura e ottenne l’assegnazione dei Giochi 2026. Alle osservazioni del suo successore risponde: «Credevo fossero finiti i tempi della attribuzione delle responsabilità ai predecessori. In quanto ai costi della pista, nella candidatura furono indicati 47 milioni di euro per la sistemazione; oggi l’importo per la ricostruzione è quasi triplicato e questo non è di certo attribuibile all’amministrazione locale. Per quanto riguarda la gestione, nel dossier olimpico era stata allegata una lettera di intenti, firmata da Regione Veneto e Province autonome di Bolzano e Trento, che si impegnavano a intervenire, in quota parte, per sostenere i costi, nei vent’anni successivi ai Giochi, con una perdita prevista di 400mila euro l’anno. Io non so che fine abbia fatto oggi quell’accordo. Ora i costi della gestione successiva ai Giochi sono il tema pressante: fa bene l’amministrazione di Cortina a cercare possibili sostegni, da parte di governo, Regione Veneto, province autonome. Si guarda anche ad altri introiti, derivanti ad esempio dagli impianti a fune, dalla cabinovia Cortina Skyline o dal nuovo impianto dal centro a Socrepes».
IL PRECEDENTE
Ghedina ricorda la coesione del consiglio di allora: «Tutti si dichiararono a favore della candidatura olimpica e dei conseguenti lavori a Ronco, alla pista di bob. Ora lo scenario è cambiato. In negativo ci sono maggiori costi; in positivo c’è il governo nazionale, che oggi partecipa, assume oneri che allora erano a carico delle Regioni e delle Province che si candidarono. Nel consiglio comunale di adesso tre forze sono concordi: la maggioranza e due gruppi di minoranza. Discorde è soltanto la consigliera Roberta de Zanna. In assenza di comunicazioni e di conseguenza senza la necessaria comprensione di quanto sta accadendo, ha fatto sfociare il malessere in protesta. Alla manifestazione di domenica sono intervenute diverse sigle, in una situazione comprensibile: Cortina assicura comunque visibilità per i politici, tanto più con le elezioni Europee ormai prossime».
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