Passi dolomitici: più controlli e navette, ma no alle chiusure

Martedì 3 Maggio 2022 di Raffaella Gabrieli
Passi dolomitici: no alle chiusure, ecco la strategia

BELLUNO  - «Viabilità sui passi dolomitici: no alla chiusura, sì alla regolamentazione». È stato il filo conduttore del consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco di ieri. Nella sede della Provincia di Trento, ente a cui è assegnata la presidenza pro tempore, si sono ritrovati i rappresentanti delle Regioni e delle Province interessate dall’area: «Dimentichiamoci l’idea di precludere la mobilità sui valici - ha sottolineato al termine dell’incontro Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno - e alimentiamo invece quella di ricalibrarla con lo scopo finale di ridurre le emissioni che possano causare inquinamento atmosferico».

LA RIUNIONE
Al tavolo per discutere sulle strategie comuni da mettere in campo nel settore della mobilità sui passi dolomitici si sono incontrati, sotto la presidenza di Mario Tonina, i rappresentanti della Regione Veneto, della Provincia di Belluno, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Magnifica comunità di montagna Dolomiti Friulane, della Comunità di montagna della Carnia e delle Province autonome di Bolzano e di Trento. L’obiettivo era quello di puntare a una regolamentazione dei flussi di traffico sui valici, all’interno di un piano complessivo della mobilità a cui i soggetti coinvolti stanno lavorando e che sarà presentato a Roma sui fondi del Pnrr. «Il piano - spiega il presidente Tonina - prevede di fornire un’alternativa al mezzo privato, da attivare prima di introdurre eventuali limitazioni, come l’introduzione di un servizio di navette dedicato o il potenziamento dell’intermodalità con il sistema degli impianti a fune. Fra le ipotesi che sono in discussione, anche la realizzazione di parcheggi che sarà possibile prenotare via internet».

LE PRIME MISURE
Il progetto nella sua completezza e definizione sarà illustrato in una conferenza stampa organizzata dagli assessori delle due Province autonome e della Regione Veneto, con il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco, a giugno. 
«Per l’estate 2022 - sottolinea Tonina - sono state poi previste alcune misure di immediata attuabilità, tra cui l’introduzione di limiti alla velocità massima su strade di accesso ai passi e maggiori controlli proprio sulla velocità, sulle emissioni sonore e sui cosiddetti “parcheggi selvaggi”. Ipotizzati anche possibili incrementi alle corsie dedicate alle biciclette». 

A BELLUNO 
«Il fine ultimo di questo percorso avviato tra enti appartenenti alle Dolomiti patrimonio Unesco - spiega Padrin - è chiaro: unanime, infatti, è la volontà di abbassare il livello di inquinamento. Per fare ciò, vanno giocoforza ridotte le emissioni in atmosfera e di conseguenza i passaggi dei veicoli in quota. Ma, sia ben chiaro, non c’è alcuna intenzione di chiudere tout court i passi: un’ipotesi, questa, mai presa in considerazione. Piuttosto, sulla scia del protocollo di intesa firmato nel 2021, desideriamo regolamentare i flussi. Tra le idee al vaglio ci sono, ad esempio, quelle dedicate agli investimenti nei confronti di nuovi parcheggi e servizi navetta o all’elaborazione di formule con cui informare i turisti relativamente allo status della viabilità e dei parcheggi. Va garantito poi, naturalmente, il libero passaggio dei lavoratori pendolari». 
Il tema è vasto e complesso e le proposte sono molte. «Il tutto verrà condiviso con il territorio e quindi con i residenti e gli “addetti ai lavori” dei vari settori - conclude Padrin - e di certo nulla sarà imposto dall’alto.

Seguiranno quindi altri confronti per cercare di individuare le soluzioni migliori per tutti». Con un occhio di riguardo, ovviamente, alla tutela dell’ambiente.

Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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