Messner: «Sul monte Rite al museo delle nuvole in seggiovia, la strada deve diventare una ciclopedonale»

Venerdì 28 Luglio 2023 di Giovanni Longhi
Il sindaco Gosetti con Messner sul Rite

CIBIANA DI CADORE  - Ce n’era di gente quel 20 giugno di ventun anni fa sul monte Rite in occasione dell’inaugurazione del “Museo tra le nuvole”, la creatura di Reinhold Messner che oggi conferma il valore di quel lascito.

Visto con gli occhi di adesso, sembrava quasi un avvertimento, una sorta di premonizione, un appello silenzioso a proteggere l’ambiente inteso non solo come roccia pura, ma fragile, ma anche come cultura che attorno a essa ruota e che di quelle solitudini si nutre.

Il contesto

Attualità mai così puntuale, come se Messner avesse annusato due decenni fa che l’emergenza climatica era dietro l’angolo. Così come sentiva il vento scendere dalle crode, infilarsi tra gli steli d’erba e i fiori per avvertire gli orecchi più attenti che stava arrivando tempesta. Oggi quello spirito è più forte che mai e l’eco del messaggio affidato a quel cocuzzolo di cristallo che custodisce i segni della montagna, rimbalza di parete in parete come una specie di ammonimento. E Messner rilancia: «Avevo sperato che con i fondi stanziati per i Giochi del 2026 qualcosa potesse essere investito per migliorare il comprensorio - spiega - la struttura è ancora valida in un luogo davvero magico, ma qualcosa andrebbe modificato». E servono soldi. Tutto nasce dall’inadeguatezza della stradina vietata al transito che dal passo sale al museo e che è percorsa dalle navette che trasportano i visitatori in quota. È un pugno in un occhio, per Messner che vede quella traccia più adatta alle bici e agli scarponcini da trekking che ai mezzi a motore. Le navette avanti e indietro ogni giorno inquinano, un insulto per chi punta sul green sostenibile in una zona selvaggia e ancora presentabile sotto il profilo ambientale.

In costruzione

«In val Pusteria, sul monte Elmo stiamo allestendo un nuovo museo in quota - sottolinea Messner - raggiungibile con una seggiovia ottenuta con parti di un vecchio impianto dismesso: questa è la strada da percorrere anche per il museo del Monte Rite, per renderlo davvero in linea con quello che espone e che conserva per le generazioni future». Un intervento che non si può fare dall’oggi al domani, ma che richiede una serie di passaggi anche sotto il profilo politico e istituzionale. «Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha questa sensibilità - aggiunge Messner - un suo intervento in questo senso sarebbe una buona base di partenza, lui è in grado di trovare una soluzione per rilanciare il museo e renderlo moderno e sostenibile». Un impianto dismesso da qualche pendio qua intorno dunque, da smontare e rimontare per raggiungere la vetta del Rite senza inquinare e modificando le parti che necessitano di tecnologie più attuali, soprattutto in chiave di sicurezza. 

L'ospitalità

Poi c’è un altro passaggio sul quale Messner insiste da tempo sul fronte dell’accoglienza dei turisti richiamati dal museo: quello di avviare una estesa rete di ospitalità diffusa, sul modello di quello in Comelico. «Intanto sono soddisfatto dei lavori fatti per migliorare la viabilità principale - precisa Messner - la strada è stata allargata in molti punti e questo rappresenta già un ottimo passo avanti per far conoscere il fascino della zona dove si respira ancora quell’aria di montagna genuina e rarefatta. È l’omaggio che l’uomo che ha dedicato la sua vita all’altitudine, lascia ai posteri, alla gente di montagna, una sorta di compensazione per quello che lui dalla montagna e dalla sua gente ha ricevuto. «Sto facendo la stessa cosa in Nepal - conclude - lascio agli sherpa una struttura permanente che parli di vette e la gente che verrà a visitarlo conoscerà anche loro». «Ora devo salutarti -chiude con la sua inconfondibile “erre” teutonica- stavo facendo una cosa prima di parlare del monte Rite e non posso lasciarla a metà».

Ultimo aggiornamento: 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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