«Ospitati e curati due migranti: intanto li impieghiamo ad accatastare legna»

Lunedì 19 Giugno 2023 di Claudio Fontanive
Migranti al lavoro
SOSPIROLO - Sfalciare i prati o accatastare la legna? Trovare qualcuno che se ne occupi, oggi è impresa ardua. E allora? Ci pensano i migranti. Il Comune di Sospirolo tre mesi fa, recependo la richiesta della Prefettura, ha accolto nel proprio territorio due giovani cittadini egiziani, di 26 e 19 anni, scappati dalla miseria della loro terra, e arrivati in Europa per cercare di crearsi un futuro dignitoso e prestare aiuto economico alle loro famiglie in terra natia. 
Il racconto del sindaco Mario De Bon: «Inizialmente abbiamo avuto grossi problemi, in particolare su dove collocarli in quanto presentavano diverse malattie, e quindi abbiamo iniziato il tam tam sul territorio, e inizialmente abbiamo trovato loro collocazione in un b&b, e successivamente abbiamo recuperato alcune stanze del Comune, rimesse a posto e collocati lì, dove sono attualmente. Quindi li abbiamo fatti seguire da una cooperativa che gli sta insegnando la nostra lingua; sono persone volenterose e ora sono a posto anche dal punto di vista sanitario. In questi giorni iniziano a lavorare sul territorio, sono stati da alcune persone a curare l’orto».
«Come Comune - prosegue De Bon - portiamo la legna a famiglie in difficoltà e agli anziani e saremo quindi orientati a coinvolgere i migranti per il relativo lavoro di accatastamento. Questo fino a che non riusciamo a inserirli come sfalciatori nella nostra squadra ecologica che dovrebbe partire a giorni per lo sfalcio sul territorio. A questo punto verranno assunti dalla cooperativa fino a ottobre. Stiamo cercando di inserirli nel mondo del lavoro con un contratto regolare. Spero accettino il lavoro di sfalcio perchè di italiani non se ne trovano. Adesso che hanno il permesso di lavoro temporaneo tutto è più facile visto che loro confermano di voler rimanere qui, e si dimostrano collaborativi ed estremamente disponibili a qualsiasi mansione». 
«Da quando io e l’assessore Cappellari ci siamo attivati per aiutare queste persone - spiega De Bon -, tutti hanno dato una mano, dall’Auser ai cittadini. Una bella lezione a tutti quelli che parlano senza sapere. Bisogna prima provare a dare fiducia e poi eventualmente ci si può lamentare. Noi quando sono arrivati qui li abbiamo vestiti perché erano scalzi, adesso sono loro stessi che provvedono a tenere pulite le loro stanze. Mi sembra di rivivere la storia dell’emigrazione italiana dell’800, quando anche i nostri cittadini andavano all’estero per cercare fortuna e aiutare i parenti che qui stavano peggio. Quando incontri questi giovani per la strada, questi ti salutano da duecento metri, e sono molto più rispettosi di tanti altri». 
Ma ora che si sta concretizzando l’inserimento di questi due migranti, l’interrogativo è se il Comune di Sospirolo è già pronto ad accoglierne altri. «Non saprei dove metterli - continua De Bon -. Inoltre, qualora nuovi profughi presentassero problemi di natura sanitaria, collocarli insieme ai due egiziani, ora perfettamente guariti, sarebbe troppo rischioso. Ritengo una volta che i ragazzi che abbiamo accolto avranno un loro lavoro stabile e un loro appartamento, potremmo essere disponibile ad accoglierne altri. Il ciclo naturale di inserimento adesso è di 6 mesi, ma potrebbe essere anche minore se ci fosse un controllo diverso, mi riferisco ad esempio a cooperative strutturate per l’insegnamento della lingua italiana, abbattendo probabilmente anche i relativi costi. Noi infatti abbiamo dovuto arrangiarci in tutto, ma ringrazio ancora una volta tutta la popolazione che ha fatto quadrato e che ha dimostrato un grande senso di solidarietà».
 
Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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