AURONZO (BELLUNO) - Non si è spenta l’eco all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo dell’improvvisa scomparsa nel primo pomeriggio di domenica scorsa di Fansu Keita, ragazzo ventiquattrenne emigrato dalla Guinea e pienamente inserito nella realtà sociale e lavorativa di Auronzo di Cadore. Così gli amici e il gruppo di acquisto solidale Ceston, che ha sede a Tai di Pieve di Cadore, vorrebbero provare a rimpatriarlo e restituirlo alla famiglia che Fansu ha salutato quando aveva 16 anni. La somma che raccoglieremo - è scritto in una nota dell’associazione - sarà usata per le pratiche e il necessario al rimpatrio ed eventualmente per un aiuto alla famiglia di Fansu Keita. Si sa le spese non sono indifferenti, di qui l’appello.
APERTO IL CONTO CORRENTE
Certamente per la sua scomparsa viene a mancare un importante e fondamentale introito costituito dalle sue preziose rimesse. Appena ritirato l’assegno, ricordano, correva alle Poste per spedire la rimessa. In Guinea si trovano gli anziani genitori, il padre affetto da paresi, e una sorella. A tale scopo è stato aperto un conto corrente presso la Banca Popolare dell’Alto Adige sul quale versare un contributo con l’IBAN IT29O0585661230022571533578 dove viene inserita la causale del versamento: per il ritorno a casa di Fansu. Subito è partita la gara di solidarietà e la partecipazione dei suoi stessi datori di lavoro in testa. Il tragico evento dovuto ad un improvviso e fatale malore mentre stava coadiuvando come stagionale nella cucina dell’Hotel Usignolo nella frazione di Riziò non ha mancato dunque di suscitare profonda tristezza e diffuso cordoglio anche fuori dei confini auronzani.
TRADITO DAL CUORE
Purtroppo a nulla sono valse le cure praticate dal personale del Suem 118 subito accorso. Il suo cuore si era irrimediabilmente fermato. Fansu era giunto in Auronzo di Cadore nel 2017 assieme ad altri 11 compagni d’avventura alla ricerca di un futuro migliore di quello offerto dalla loro terra d’origine. Un paio di loro si trovano uno a Milano e uno a Bari e alla notizia hanno subito contattato l’albergo per capire cosa fosse accaduto.
GIOVANE DI BUONA VOLONTÀ
Al loro arrivo si erano dimostrati fin dal principio volenterosi di inserirsi nella comunità che li aveva accolti inizialmente offrendosi quando possibile volontariamente nel coadiuvare gli operai del Comune in alcuni interventi di manutenzione del decoro pubblico.
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