Migrante morto nel Cpr, il medico legale: «Non per le botte ricevute»

Lunedì 27 Gennaio 2020 di E.B.
Migrante morto nel Cpr, il medico legale: «Non per le botte ricevute»
GRADISCA - Il cittadino georgiano detenuto al Cpr di Gradisca d'Isonzo e morto in ospedale alcuni giorni fa, non sarebbe deceduto a causa di percosse ricevute. Lo conferma Lorenzo Cociani, medico legale del Garante dei detenuti. «Per avere un quadro completo occorrerà attendere l'esito degli esami tossicologici e istologici, ma intanto, macroscopicamente possiamo dire che non ci sono lesioni traumatiche importanti», ha specificato Cociani. La Procura di Gorizia nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio volontario contro ignoti in merito alla morte di Vakhtang Enukidze, deceduto sabato nell'ospedale isontino.

LE SCUSE
«La morte di una persona è sempre un fatto tragico ma, alla luce degli esiti degli esami autoptici sulla vittima, credo siano doverose le scuse di chi negli ultimi giorni ha insinuato l'ipotesi di un pestaggio o che ci si trovasse di fronte ad un nuovo caso Cucchi, arrivando addirittura ad avanzare accuse di insabbiamenti».
E' il commento di Pierpaolo Roberti, assessore alla Sicurezza del Friuli Venezia-Giulia.
Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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