Medici no vax, diffide all'Ordine. Il presidente: «Pazienza finita, saranno sospesi»

Martedì 29 Giugno 2021 di Davide Piol
La vaccinazione di un medico
7

BELLUNO - «È tempo di tirar giù la serranda. Chi c'è, c'è. Gli altri rimangono fuori». Stefano Capelli, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Belluno, si espone sul personale sanitario che ha rifiutato il vaccino anti-covid.

Questa settimana, finiti gli accertamenti del Dipartimento di Prevenzione, arriveranno le prime lettere di sospensione. In ballo ci sono 162 dipendenti dell'Ulss Dolomiti. «Non è una questione di tolleranza zero precisa Capelli Ma a un certo punto basta: bisogna applicare la legge. È stato lasciato anche troppo tempo. La norma, pur con un percorso arzigogolato, diceva chiaramente cosa fare».


TAPPE FORZATE
Dal 21 al 24 giugno, tramite raccomandata, il team multidisciplinare coordinato dal dottor Sandro Cinquetti ha inviato il cosiddetto invito formale a 162 persone non vaccinate. Hanno 5 giorni, dalla ricezione della lettera, per eseguire il vaccino oppure per certificare una condizione sanitaria tale per cui non possono riceverlo. Gli Ordini stanno quindi aspettando di ricevere l'elenco degli inadempienti. «Siamo in dolce attesa scherza Capelli Anche se continuano a pervenire diffide». Erano arrivate anche un paio di mesi fa ma l'obiettivo è cambiato. Prima il mittente (ossia il medico) diffidava l'Ordine dall'inviare i propri dati personali alla Regione (come invece previsto da decreto legge). Ora, invece, si tratta di persone che sono state valutate idonee alla vaccinazione e continuano a non volersi vaccinare: «Ci diffidano dall'attivare il percorso previsto dal decreto. Non me ne sono arrivate tantissime ma ce ne sono». Pagine su pagine scritte da avvocati e corredate di sentenze. Ma, in ambito legale, hanno messo un punto fermo le sentenze del giudice del lavoro e del tribunale di Belluno.


LE SENTENZE
L'ultima in particolare (quella con cui è stato rigettato il reclamo dei 7 oss contrari al vaccino anti covid), richiamando la Corte Costituzionale, ha spiegato che è da «ritenersi prevalente, sulla libertà di chi non intende vaccinarsi contro il covid-19, il diritto alla salute dei soggetti fragili, che entrano in contatto con gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario in quanto bisognosi di cure». Perciò, salvo complicazioni di carattere sanitario, anche gli ultimi rimasti, i cosiddetti irriducibili, devono vaccinarsi.


IL REIMPIEGO
È chiaro che un'eventuale sospensione di medici e infermieri non gioverebbe nemmeno all'Ulss (soprattutto nelle case di riposo) ma non c'è altra soluzione. Cosa potrebbe fare un medico, oltre alla sua specialità? «Uso un estremo spiega Capelli Una persona che fa il cardiochirurgo vuoi pagarlo per far ramazza nel cortile della caserma? Sono professionalità, queste, che richiedono un contesto particolare per poter essere utilizzate. Inoltre non deve essere difeso solo il paziente fragile ma anche chi lavora con te. Si dovrebbe trovare una collocazione in cui il medico è da solo: impossibile». Di conseguenza, chi non si vaccina deve essere lasciato a casa. «È lo step più probabile ma dipende dal datore di lavoro» continua Capelli. Nel caso di un dipendente dell'Ulss Dolomiti la strada è tracciata e si conclude con la sospensione. Se si tratta, invece, di un medico convenzionato dovrebbe essere interrotta la convenzione.


IL CASO DEI DENTISTI
Ma se è un libero professionista, ad esempio un dentista, cosa accade? «È la categoria più a rischio riflette il presidente dell'Ordine dei medici perché magari c'è il libero pensatore che pensa di poter fare ciò che vuole. Le leggi puoi anche non condividerle ma devi rispettarle. Mi fa più paura questo come contesto perché non c'è un soggetto sovraordinato da cui dipendi. Sei tu il datore di lavoro di te stesso». Il dentista non vaccinato (per continuare con l'esempio) potrebbe decidere di continuare a lavorare. «Certo conclude Capelli ma se lo facesse si metterebbe in un angolo sia dal punto di vista civile che penale e difficilmente ne uscirebbe salvo».
 

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci