Luxottica, ipotesi presidio farmaceutico in azienda

Schena (Ascom): «Quando un'attività di famiglia passa di mano sono sempre dispiaciuto»

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Claudio Fontanive
Luxottica, ipotesi presidio farmaceutico in azienda

AGORDO - La notizia della vendita della farmacia Favretti di Agordo al gruppo Luxottica ha creato stupore ed è stato per tutta la giornata di ieri l'argomento principe delle discussioni tra gli abitanti. In attesa dell'iter tecnico per la finalizzazione del passaggio con Ulss e Comune che definiranno i dettagli, nella popolazione si stanno rincorrendo voci e previsioni sul destino della farmacia. Nei giorni scorsi si parlava con insistenza di un possibile passaggio di sede all'interno degli stabilimenti produttivi in località Valcozzena: un'ipotesi che si è poi dimostrata priva di alcun fondamento. Voci di piazza si spingono oltre, e qualcuno arriva addirittura a ipotizzare che nei locali storici della farmacia possa sorgere in futuro un negozio di ottica. Quello che la cittadinanza di Agordo spera, comunque, è che il servizio pubblico della farmacia possa rimanere nel segno della continuità nella storica, mantenendo anche gli attuali organici al servizio della clientela. Appare certo che comunque andranno le cose di qui in avanti, al momento la farmacia Favretti rimane aperta negli storici locali ed entro l'estate ci sarà il cambio.

L'IPOTESI
Una delle soluzioni più credibili sul futuro della vicenda viene ipotizzata dalla dottoressa Anna Arman, farmacista per 30 anni alla struttura comunale di Agordo e recentemente andata in pensione. «Proprio ieri mi sono confrontata sulla vicenda con degli ex colleghi - dice -. Credo che Luxottica potrebbe realizzare un "armadio farmaceutico", come avviene già peraltro in altri paesi. Avrebbe cioè la possibilità di mantenere la sede principale nei tradizionali locali della farmacia in piazza Libertà, e creare questa sorta di succursale nelle immediate vicinanze dello stabilimento, così da permettere una comodità di fruibilità per l'approvvigionamento dei farmaci da parte dei suoi circa 4000 collaboratori di Agordo, e ovviamente a beneficio anche da parte di tutta la cittadinanza».
Una soluzione che spiegherebbe anche le voci sui continui contatti di Luxottica con Ulss sulle possibilità che ci sarebbero per l'esercizio. «D'altro canto - continua Arman - la soluzione non è nuova, perché i titolari di farmacia a quanto mi risulta possono aprire un armadio farmaceutico nel territorio del comune dove ha sede l'attività principale».

IL WELFARE
Le considerazioni sul futuro della farmacia legate al corposo pacchetto welfare di Luxottica: «I farmaci da banco - continua Arman - nonché la cosmesi e igiene intima credo possano rientrare in un pacchetto di welfare aziendale. Quindi di conseguenza credo che anche Luxottica potrebbe creare su questi prodotti agevolazioni o sconti riservati ai propri dipendenti. Per il farmaco invece resta ovviamente l'obbligatorietà della ricetta medica, e quindi credo che gli sconti non si possano fare». «Il mestiere del farmacista è molto cambiato nel tempo - riflette la dottoressa - . Quando iniziai, nel 1985, ricordo che la caratteristica del nostro lavoro era l'ascolto con le persone, capirne le esigenze. Col passare degli anni questa mission si è sempre più affievolita a causa della burocrazia. Troppo tempo da dedicare alle fatture e alle incombenze; siamo andati sempre più verso una medicina ad personam, con d'altro canto sempre minore tempo da dedicare al paziente. Questo è insostenibile».

LE ALTRE REAZIONI
In merito alla vicenda, Roberto Schena delegato Ascom per l'Agordino afferma: «Sono sempre dispiaciuto per un'attività familiare che passa di mano. Noi come associazione siamo felici di accogliere nuove attività che si affacciano alla realtà agordina». Un ultimo commento da parte di Maria Rita Gentilin segretaria provinciale Spi Cgil: «Ciò che noto è che è in continua crescita il fenomeno delle piccole farmacie del nostro territorio che vengono acquisite dalle multinazionali. C'è la tendenza ad assorbire la parte redditizia del settore sanitario. D'altro canto le farmacie sono un importante presidio sanitario e sociale. Ora, temo che con il passaggio delle piccole strutture verso le grandi società possa cambiare la metodologia di approccio con la clientela. Quando stiamo male siamo più fragili. Se questo aggiungiamo che le maggiori patologie si calano sulle persone di età superiore ai 70 anni, sono ancora più preoccupata, perché c'è una situazione di doppia fragilità: gli anni che avanzano e la malattia».
 

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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