Appello agli animalisti: «Aiutatemi con i recinti anti-lupo in Alpago»

Venerdì 19 Marzo 2021 di Federica Fant
Poca gente e poche auto incoraggiano i lupi a scendere fino agli abitati, come a Funes di Chies d'Alpago
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ALPAGO - Un appello ad ambientalisti e animalisti per contribuire a rafforzare le recinzioni antilupo in Alpago. Basta con le polemiche e con dichiarazioni, passare ai fatti per iniziare una vera convivenza con il predatore ricomparso dopo un secolo di assenza. A proporre l’iniziativa di una collaborazione a tutto tondo è Patrik Sommacal, titolare del progetto Recupero Ambientale con lo Sfalcio Ecologico, iniziato nel 2014 e che ha portato risultati concreti: sono stati recuperati alcuni ettari che si erano imboschiti e altri sono stati mantenuti grazie alla gestione di animali al pascolo, asini, ponies, capre. Parliamo di 10 ettari di territorio bellunese che, altrimenti, sarebbe probabilmente ritornati allo stato naturale, favorendo sempre più l’avvicinamento di predatori e ungulati ai centri abitati. 

APPELLO AI VOLONTARI
«Propongo che squadre di volontari mi contattino – spiega l’allevatore hobbista, che di mestiere fa altro, ma che è spinto da un forte amore per l’ambiente e per tutte le specie di animali, lupo incluso – per poterci organizzare a sistemare e rinforzare le recinzioni antilupo. Strumenti che, per quella che è la mia esperienza, funzionano. Ho infatti trovato le tracce del lupo, ma i miei animali sono rimasti al sicuro. Sono convinto che, come me, l’esigenza ce l’hanno in molti. Sono tanti gli hobbisti che tengono animali con il preciso scopo di mantenere il territorio e si dotano di recinzioni elettrificate». Patrik Sommacal ha 42 anni, e dal 2010 ha cominciato a coltivare la sua passione per il pascolo e l’allevamento di alcuni capi, quali asini, capre e ponies. 
SFALCIO ECOLOGICO
Il suo obiettivo era mantenere pulito l’ambiente. Col tempo ha pensato di aiutare anche coloro che, ormai divenuti anziani, non potevamo più prendersene cura. Non solo. Ha volto uno sguardo anche a quei terreni di proprietà di migranti che non avevano modo di prendersene cura. Ecco che ha preso contatti con il Comune di Chies d’Alpago chiedendo di poter impegnarsi in un progetto specifico, denominato: Recupero ambientale con lo sfalcio ecologico. La zona prescelta è stata quella di località Molini a Lamosano, alle pendici tra il monte Teverone e il monte Venal. Sommacal è andato oltre, ha recuperato anche il Borgo Stracadon, abbandonato da tempo (si parla dal 1963) e che la natura si era ripreso. 
RISCHIO DI MANIERE FORTI
«Ho installato dei recinti e ci ho messo degli asini per recuperarne l’ambiente. Mano a mano che l’area torna pascolo, sposto i recinti. Col tempo ho persone che mi portano i propri animali e li posiziono dove serve. Ho contatti con i parenti di migranti che hanno aree inutilizzate e tengo pulito l’ambiente in questo modo. Ora serve potenziarle, alzarle. Ma da solo non riesco a fare tutto. Chiedo quindi ad animalisti e ambientalisti una mano, prima che qualcuno cominci a farsi giustizia da sé», con bocconi avvelenati o, peggio, arrivando alle maniere forti. Per contattarlo: patrik.som@libero.it
 

Ultimo aggiornamento: 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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