I lupi si avvicinano ai paesi: primi proiettili in gomma sparati in Alpago

Giovedì 23 Novembre 2023 di Giovanni Santin
Lupi a Funes di Chies d'Alpago

BELLUNO - È la prima volta. Nella notte fra martedì e mercoledì un agente della Polizia provinciale ha sparato un pallino di gomma ad un lupo che si era avvicinato troppo all’abitato di Funes, nel territorio comunale di Chies d’Alpago. E nella stessa notte, alle 5,30, con il buio ancora fitto di questa stagione, l’autista di un camion che portava i prodotti alla cooperativa di Lamosano ha visto un lupo rovistare nei bidoni dei rifiuti.

Due episodi che non fanno che confermare quanto la conca alpagota, e Chies forse più di altri comuni, sia in prima linea nella lotta che vede l’uomo difendersi dall’invadenza del lupo. Con la linea del fronte che si sta spostando progressivamente verso i paesi. 

LA DISSUASIONE
È la prima volta, si diceva, che viene sparato un pallino di gomma verso il lupo, uno degli strumenti di dissuasione suggeriti già da tempo per cercare di tenere lontano l’animale. Era la fine dello scorso mese di luglio quando era stato dato il via libera al piano di dissuasione anti-lupo, ma solo in Valbelluna, in particolare nella zona della dorsale Nevegal-Visentin, e in Alpago. L’indicazione era quella di sparare pallottole di gomma contro gli esemplari “confidenti”, cioè i predatori che «si avvicinano ripetutamente alle persone o chi prende di mira lo stesso allevamento di bestiame nonostante in quella zona siano attive misure di prevenzione o la presenza costante di un pastore o un cane da pastore». Il provvedimento è della Regione che ha incaricato della sua applicazione gli agenti bellunesi. Finora erano state messe in atto azioni di controllo e di dissuasione, ma non era giunta notizia di agenti che avessero sparato. Oltre al fatto in sé, cioè che è stato sparato, la novità consiste nel fatto che da due notti, cioè proprio da martedì sera, le strade del territorio del comune di Chies siano percorse per l’intera durata delle ore di buio da due macchine della Polizia Provinciale. Ed è proprio una di queste che si è imbattuta nel lupo troppo confidente. 

LA SEGNALAZIONE
Una iniziativa, quella della Polizia, dall’evidente scopo deterrente, che proseguirà sicuramente per un po’ di tempo e che è facile collegare a quanto accaduto lunedì sera sempre a Funes quando verso le 21 Mario Zotta, 67 anni, lucano di origine, sociologo di professione, che vive fra Mestre e l’Alpago, ha assistito ad una scena mai vista prima: davanti alla sua casa c’erano 4-5 lupi che ululavano, altrettanti in cresta. Notizia che Il Gazzettino ha subito pubblicato e che, riferisce il sindaco Gianluca Dal Borgo, ha fatto molto rumore: «Subito dopo sono stato contattato da tante testate che verranno a vedere cosa succede». 

LA BATTAGLIA
Il primo cittadino ha ingaggiato da tempo una battaglia perché vengano accesi i riflettori sul fenomeno dei lupi che in Alpago hanno segnato e contrassegnato l’estate. Famosa la sua affermazione: «Se il lupo mangiasse l’uva del prosecco, il problema sarebbe già stato risolto». Dopo il branco visto da Zocca a Funes, sul proprio profilo social il primo cittadino di Chies aveva usato l’ironia: «Ragazzi, tranquilli, è tutto normale, avere 12 lupi in paese… Siamo ritornati in modo meraviglioso nell’800! Chiediamo ai benpensanti che vivono in città in zona Ztl – i quali sono a favore del predatore – di venire tranquillamente nei nostri paesi in una sorta di alleanza tra città e montagna per fare le ronde e se possibile dormire in tenda fuori dai recinti, doppi ed elettrici, con dentro i cani maremmani e le nostre ormai poche pecore. Nella conca dell’Alpago abbiamo 70 greggi di pastori hoobysti, e 1.400 particelle da presidiare. Vi aspettiamo numerosi per supportar il nostro territorio. Grazie». 

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