Tormenti e speranze di Francesco ad un mese dallo stop dei medici: «Ho pensato di smettere ma ho ancora fiducia»

Mercoledì 28 Febbraio 2024 di Alessandro De Bon
Tormenti e speranze di Francesco ad un mese dallo stop dei medici: «Ho pensato di smettere ma ho ancora fiducia»

«Ho avuto paura di dover smettere, ma ora penso soltanto a tornare a fare quello che ho sempre fatto: giocare a pallone». A un mese da quel mercoledì beffardo che lo ha scaraventato da uno spogliatoio di serie C a un ambulatorio medico, Francesco Toniolo torna a parlare dei suoi guai, dei suoi pensieri e del suo desiderio.

Sereno, fiducioso, paziente.


CI VUOLE SOLO TEMPO
«Sto facendo esami specifici, vedo medici e specialisti e presto saprò quando potrò tornare a giocare. Devo avere pazienza, è un qualcosa che chiede tempo, ma sono fiducioso».


Ci racconti cosa è successo quel mercoledì in cui la Dolomiti ti aveva già salutato e l’Albinoleffe quasi accolto tra i pro?
«È successo che un medico, quello che doveva dare il via libera al tesseramento tra i professionisti, ha sentito con le sue mani quello che ho sempre saputo di avere, anche perché è ben visibile a petto nudo, e ha voluto fermarsi e approfondire; secondo lui c’era qualcosa che non tornava».


Di cosa si tratta esattamente?
«È una malformazione ossea allo sterno, nessun problema cardiaco, nessun problema fisico. Tanto che da allora non ho mai smesso di allenarmi; da solo, non in gruppo, ma mi alleno ogni giorno».


Perché allora non puoi giocare?
«Per il rischio legato a possibili traumi, visto che la malformazione è prossima alla zona del cuore. E dopo i dubbi del medico che mi ha visitato quel giorno, fermando il passaggio all’Albinoleffe, anche qui a Feltre hanno deciso di fermarmi e approfondire. Ma è una malformazione con cui ho sempre convissuto e con cui ho sempre giocato a pallone. Ed è quello che confido di tornare a fare presto».
Hai avuto paura di dover smettere?
«Sì, il pensiero mi è passato per la testa. Non è stato bello, né facile; al momento però se ne è andato e sto sul “l’ho sempre avuta e ci ho sempre giocato”. Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e avere fiducia che chi mi visiterà darà il via libera a tornare in campo».


Che è quello che stai aspettando?
«Sì, attendo i pareri degli specialisti, soprattutto di quelli che hanno già visto situazioni come la mia; alcuni si sono già espressi, e non vedono problemi, ma a questo punto alzo le mani e aspetto. La scorsa settimana ho fatto una visita fondamentale e nei prossimi giorni, esiti alla mano, vedrò altri medici che mi diranno come comportarmi. Ci vuole pazienza, accetto quello che mi sta succedendo e aspetto di capire come evolverà questa situazione».
Lasciando un attimo da parte l’eventualità di dover smettere, la stagione in corso è compromessa?
«Assolutamente no, se già in settimana l’esito di queste ulteriori visite dovesse essere positivo potrò tornare ad allenarmi in gruppo e di conseguenza, a breve, tornare a disposizione del mister».


Nel frattempo Francesco cosa fa?
«Studio e mi alleno. Frequento Economia a Trento, con Thomas (Cossalter, anche lui fuori per mesi in questa stagione ma appena tornato alla grande, segnando 2 reti negli ultimi incontri, compreso quello del definitivo 4-1 dolomitico a Montebelluna, ndr), ma come dicevo mi alleno pure, tutti i giorni. Ho sempre continuato a farlo, a parte, ma restando vicino alla squadra».


Quanto è stata dura veder volare via il professionismo, a un passo dalla firma?
«Non me l’aspettavo e non è stato piacevole, ma ora penso solo a tornare a giocare, per ricostruire esattamente quello che mi aveva portato a un passo da lì. E magari già in estate succederà di nuovo qualcosa».


La Dolomiti nel frattempo è volata al secondo posto.
«Stiamo vivendo un bel momento e dobbiamo sfruttarlo per tenerci questa classifica fino alla fine. Il primo posto è inarrivabile da mesi, ma dopo le ultime due stagioni arrivare secondi sarebbe tanta roba, un risultato bellissimo e fondamentale».


Magari va a finire che torni a giocare e tra i professionisti ci arrivi con la Dolomiti.
«Ci ho pensato, ci penso. Quest’anno la Clodiense era imbattibile, ma il prossimo anno avremo più chances di riuscirci, sperando di poter confermare il più possibile questo gruppo. E il mister, che lo se lo sta meritando. Ma qui mi fermo, perché non spetta a me deciderlo».


LA SITUAZIONE INFERMERIA
Toniolo non è l’unico giocatore bloccato nella simbolica infermeria che accoglie gli indisponibili di lungo termine. Il primo a entrarci è stato Yabrè, preso in estate per diventare uno dei giocatori cardine insieme a Tardivo, Perez, Tiozzo e Caprioni (a proposito, finalmente Lorenzo ha finito di scontare le 4 giornate di squalifica) ma ben presto bloccato da un serio problema al ginocchio. Sembrava (o forse solo si sperava) potesse rientrare a inizio 2024, contestualmente al girone di ritorno, invece ancora nulla. L’ultimo a entrare in infermeria, Leonardo Mazza, cui i compagni di squadra hanno dedicato una maglietta indossata domenica prima dell’inizio della partita di Montebelluna: stagione finita per l’ex Bologna Primavera, per la rottura del legamento crociato del ginocchio. Purtroppo assente da molto anche Mattia Cozzari, dal punto di vista del talento puro uno che se la potrebbe giocare con Marangon e Caprioni, ma perennemente alle prese con guai fisici. La Dolomiti ha comunque una rosa ampia che mister Zanini sta gestendo con intelligenza: domenica prossima è in calendario un nuovo test, in casa, contro la Luparense.


CLASSIFICA&CAMPO
Ricordiamo che in classifica i bellunesi sono al secondo posto, appaiati al Treviso; i padovani invece sono undicesimi a quota 31, a -13 dalla Dolomiti. Si giocherà sul sintetico di Sedico, alle 14.30: ancora rinviato quindi il trasferimento a Feltre, ma l’approdo (probabilmente fino a fine stagione e anche per la prossima, considerati i lavori che presto o tardi si inizieranno al polisportivo di Belluno) allo stadio Zugni Tauro è solo procrastinato di un paio di settimane.
 

Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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