Flash mob di impiantisti, albergatori, maestri di sci: «Voglia di ricominciare» Video

Venerdì 5 Febbraio 2021 di Raffaella Gabrieli
Flash mob di impiantisti, albergatori, maestri di sci: «Voglia di ricominciare»

BELLUNO Impiantisti, albergatori, maestri di sci e le tante altre categorie della neve ora ci credono. Proprio oggi, alle 10 in tutte le località alpine, si sono date appuntamento per il flash mob Quando suona la montagna: il rintocco delle campane della chiesa parrocchiale rappresenterà la voglia di rinascita.

Una manifestazione che, dopo il via libera allo sci da parte del Comitato tecnico, servirà per capire tempi e modi dell'avvio di stagione.


GLI IMPIANTISTI

«Quando ho appreso la notizia - afferma Lionello Gorza, imprenditore nelle società impianti di Nevegal (Belluno) e monte Avena (Pedavena) - mi è venuta la pelle d'oca. C'era tra noi colleghi una grande aspettativa nei confronti dell'esito della riunione del Cts. Per quanto ci riguarda al momento siamo aperti con due skilift e una seggiovia a servizio di circa 400 ragazzi degli sci club. Ma non nascondo che le spese superano quelli che sono gli incassi. Siamo quindi pronti a partire alla grande, con tutte le accortezze del caso contro la diffusione del Covid-19». Sulla stessa linea d'onda il presidente di Alleghe funivie Sergio Pra: «Siamo felicissimi. Per quanto concerne la nostra porzione del comprensorio del Civetta apriremo praticamente tutto. Certo, ora serve un ultimo sforzo da parte del Governo: aprire la circolazione tra zone gialle per non ridurre i flussi a numeri irrisori».


GLI ALBERGATORI

«Ottima notizia che però non andrà a colmare le grosse perdite subite finora dagli albergatori - il commento di Walter De Cassan, presidente Federalberghi Belluno -. Per cercare di migliorare la situazione servirebbe un'apertura tra regioni. Altrimenti si rischia di lavorare poco, solo con i veneti nel fine settimana. E probabilmente solo quelle strutture più vicine alla pianura, a discapito di quelle periferiche che pagheranno anche lo scotto dell'impossibilità, per i propri sciatori, di sconfinare nelle vicina provincia di Bolzano che risulta arancione». Insomma il riavvio della stagione viene visto con cauto ottimismo da parte degli addetti ai lavori delle Dolomiti che proprio in queste ore stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli per ospitare i campionati del mondo di sci di Cortina.


L'ENTE

Va dritto al punto Marco Bobby Cecolin, padovano ma col cuore cittadino della bellunese Falcade, responsabile nazionale del settore sci alpino del Centro Sportivo Educativo Nazionale (Csen) nonché presidente del comitato patavino: «Finalmente è finita una vergogna - spiega - in questi mesi è stato permesso di tutto e di più, penso ad esempio ai continui assembramenti nei centri commerciali, mentre è stata impedita un'attività sportiva all'aria aperta come lo sci. Senza contare che nel frattempo impiantisti, rifugisti, maestri di sci e altri ancora avevano investito non poco in un'ampia serie di accorgimenti di sicurezza sanitaria. Ora, premesso che non gli è arrivato nemmeno un centesimo di ristoro, saranno rimborsati di queste spese? Visto com'è stata trattata la questione montagna mi vien da pensare che Conte e Speranza non sappiano sciare». Dopo l'annuncio si guarda già al prossimo passo: la mobilità tra regioni. «Quanto prima - spiegano gli addetti ai lavori - bisogna aprire anche alla circolazione delle persone. Altrimenti gli introiti saranno irrisori».

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