Costretti a vendere casa a causa di dispetti e cattiverie della vicina

Martedì 14 Maggio 2019 di Olivia Bonetti
Feltre.Costretti a vendere casa a causa di dispetti e cattiverie della vicina
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FELTRE - Da brividi il racconto fatto ieri in Tribunale a Belluno dai vicini di Sabrina Carlin, 42 anni di Feltre, accusata di stalking condominale per i fatti avvenuti in un condominio di Farra negli ultimi mesi del 2016. Sono sei le parti civili costituite con gli avvocati Liuba D'Agostini e Roberta Resenterra. Ieri hanno parlato tre vicini, gli altri racconteranno quanto vissuto alla prossima udienza il 30 maggio.  C'è chi ha dovuto vendere quella casa in cui non riusciva più a stare a causa dei continui dispetti della Carlin. Anzi la ha svenduta, a un prezzo inferiore al valore di mercato, tanto che l'avvocato D'Agostini ha anche prodotto l'atto notarile del rogito. L'avevano messa in vendita, ma tutti rinunciavano e alla fine hanno abbassato il prezzo. Nell'atto di vendita è stata anche inserita una  clausola in cui il compratore dà una sorta di liberatoria dichiarando di essere a conoscenza del procedimento penale in corso e dei problemi con la vicina, in modo da evitare eventuali richieste di danni in futuro.

I TESTIMONI
«Avevo appena perso mia madre- ha raccontato un vicino-parte offesa - e era il giorno della festa della mamma. La Carlin mi incrociò e mi disse: Spero che tu muoia, così la raggiungi. Non me lo scorderò mai». Tra le vittime c'è anche chi è dovuta addirittura ricorrere a oppiacei per calmarsi, come ha raccontato ieri in aula, rispondendo alle domande del pm Sandra Rossi. Chi invece ha rinunciato a festeggiare i compleanni e altre ricorrenze dei figli piccoli in quella casa: non potevano più invitare gli amichetti perché anche loro finivano nel mirino della vicina-stalker. «Mia figlia - ha raccontato un vicino - in quel periodo dormiva sempre nel letto con noi genitori, non riusciva a staccarsi. Poi ci confidò la ragione: aveva paura che morissimo, a causa delle continue imprecazioni e auguri della Carlin che ogni volta che ci vedeva ci diceva muori». Poi l'evento clou del Natale 2016, quando alcuni condomini finirono all'ospedale: «Dovete morire tutti il giorno di Natale», urlava la vicina. Prodotte anche delle registrazioni in cui la donna diceva: «Fate quello che volete, denunciatemi, tanto non mi faranno nulla perché sono pazza». Invece al termine di diverse perizie è stata accertata la sua capacità e ieri era sul banco degli imputati, seduta accanto al suo avvocato dello studio Paniz. Ha parlato infine il carabiniere che fece le indagini e ha ripercorso i vari interventi: 6 solo nell'arco di un anno.
Olivia Bonetti
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