Caserma chiusa. Il futuro della Zannettelli, tra negozi e laboratori Foto

Sabato 1 Febbraio 2020 di Alessandro Tibolla
Caserma chiusa. Il futuro della Zannettelli, tra negozi e laboratori
FELTRE - Potrebbe diventare il salotto buono della città. Da caserma chiusa al pubblico circondata da alte mura e controllata a vista dalle sentinelle, la caserma Zannettelli è pronta ad essere trasformata, diventando la casa dei feltrini. Un'area aperta alla città dentro la quale troverebbero posto il centro logistico della Protezione civile ma anche una serie di laboratori, esercizi commerciali e anche realtà legate alla ricettività e al turismo.

Per il momento tutto però è ancora un progetto, una serie di sogni che l'Amministrazione Perenzin ha nel cassetto ma è pronta a farli diventare realtà sicuramente non in tempi biblici. A rallentare la macchina c'è ancora la mancata risposta da parte del Demanio militare che non ha ancora deciso quando passerà al Comune la porzione a sud della vecchia caserma degli alpini aggiungendo così, di fatto, al carnet delle proprietà municipali anche l'area che si trova davanti all'istituto Colotti. A seguire l'iter burocratico amministrativo il sindaco ha delegato l'assessore Irma Visalli. 

Assessore come vi state muovendo?
«Prima di poter capire come andare avanti dobbiamo attendere la risposta del Demanio militare che deve concedere al Comune la parte verso sud, quella che intenderci dove c'è la porta carraia che dà su viale Mazzini, quando il trasferimento sarà realtà a quel punto valuteremo come andare avanti».

Ma non avete nessuna idea, aspettate lo Stato e poi studiate il progetto?
«Sulla Zannettelli abbiamo armadi pieni di studi e progetti che sono stati preparati dopo i confronti con la popolazione ma anche il concorso di idee al quale avevano partecipato gli studenti dell'Università Iuav di Venezia. Tante idee molte delle quali potrebbero diventare realtà e altre sono già state cassate. Dobbiamo tener conto prima di tutto della storia della caserma e di tutto ciò che architettonicamente significa la Zannettelli. Ci sono palazzine tutelate dalla Soprintendenza che non possiamo certo stravolgere come non si può buttare alle ortiche l'impianto urbanistico».



Assessore a grandi linee cosa indendereste privilegiare?
«Dobbiamo lavorare su due piani diversi che poi però necessariamente dovranno intersecarsi. Nella parte a nord (quella che confina con la rotatoria) che è già nelle mani del Comune dovrebbe sorgere la cittadella della Protezione civile. Un'area operativa importante che è diventata ancora più necessaria dopo la tempesta Vaia. La prova generale dell'operatività del centro c'è stata lo scorso ottobre quando Feltre è diventata per qualche giorno la capitale regionale delle Protezione civile. Ci sono meno certezze, invece, per l'area a sud che non è ancora comunale».

Gli studi dello Iuav e le indicazioni emerse dai cittadini cosa privileggerebbero?
«Ci sono una serie di ipotesi che vanno dalla realizzazione nell'area delle vecchie salmerie e della foresteria, di laboratori di artigianato ma anche esercizi commerciali e aree adibite a ludoteche e centri per i giovani. Nello studio Iuav si parla anche di realtà ricettive con finalità turistiche (a nord ovest) e di un parcheggio nel lato verso il Foro Boario».

Si parlava anche di alloggi in cohousing per giovani?
«È un'ipotesi scartata perchè non in linea con le caratteristiche architettoniche della Zannettelli».

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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