Pd, nessun posto per D'Incà «Irrispettoso andare altrove» M5s deposita i propri elenchi

Lunedì 22 Agosto 2022 di Angela Pederiva
Il ministro Federico D'Incà

BELLUNO - I pettegoli, o i maligni, dicono che Federico D'Incà ci abbia sperato (e provato) fino all'ultimo. Ma sabato sera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, uscito dal Movimento 5 Stelle, avrebbe capito di non avere spazio nel Partito Democratico, non solo in Veneto ma nemmeno nel resto d'Italia: né un collegio uninominale sicuro, né un posto blindato nel plurinominale, malgrado gli spostamenti registrati nelle ultime ore.

Una ricostruzione che non coincide affatto con il racconto reso ieri dal diretto interessato, ma tant'è, il risultato non cambia: terminato il suo incarico nell'esecutivo guidato da Mario Draghi, il bellunese non sarà più a Roma.

IL POST
A confermarlo è stato lo stesso D'Incà, con un post sui social in cui spiega di non aver voluto un ruolo da paracadutato: «Benché si sia aperta una discussione con il Partito Democratico, nata dopo la caduta del Governo Draghi e il mio addio al M5s, non sarò candidato alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Una scelta ponderata e necessaria, che rappresenta la mia idea di impegno e di politica. Un'idea radicata nel territorio di appartenenza, che parte dal basso, dall'impegno nelle piccole comunità, nel civismo, tra le forze del volontariato e all'interno del tessuto produttivo del Paese». Una questione di coerenza, per l'ex pentastellato: «Ho sempre pensato, anche quando ho promosso la commissione di esperti sull'astensionismo, che sia necessario creare un legame solido tra eletti e territorio di appartenenza perché solo così si potranno riavvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni. Qualsiasi altra soluzione al solo scopo di guadagnare uno scranno sicuro in Parlamento, seppur generosa, sarebbe irrispettosa di quanto ho spiegato a centinaia di giovani in questi mesi».


I CANDIDATI
Il suo ex Movimento 5 Stelle, nel frattempo, ieri ha depositato le liste. I candidati del plurinominale erano già noti, ora lo diventano anche quelli dell'uninominale. Per la Camera sono Marco Lazzarini a Venezia, Alessandro Ferro a Chioggia, Cristina Manes a Treviso, Maurizio Mestriner a Castelfranco ed Elena Quaranta a Belluno nel Veneto 1; quanto al Veneto 2, Elena Suman a Rovigo, Rosa Valentino a Selvazzano Dentro e Giacomo Cusumano a Padova; Gedorem Andreatta a Bassano del Grappa e Sonia Perenzoni a Vicenza; Francesco Vaccaro a Verona e Antonietta Benedetti a Villafranca di Verona. Per il Senato, sono in corsa Sara Gaggio e Flavio Baldan nel Veneto 1; Giorgio Burlini, Barbara Guidolin e Maura Zambon nel Veneto 2.
 

Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 13:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci