Farmacista relatrice al "No paura day", l'Ordine: «Seguiremo cosa dirà»

Sabato 8 Maggio 2021 di Davide Piol
Il manifesto

Guai a chiamarli “no-vax”. Ma oggi pomeriggio, tra gli ospiti più o meno illustri del “No paura day 3” in piazza dei Martiri, ci sarà un sorvegliato speciale. O meglio, “una sorvegliata”, perché si parla di una donna. Cristina Muratore, farmacista e titolare della farmacia Veneggia a Belluno, l’ha annunciato dal suo profilo Facebook: questo pomeriggio sarà la prima persona a prendere parola dal palco degli impavidi. E siccome le sue prese di posizione sono note da circa un anno l’Ordine dei farmacisti (Fofi) valuterà ogni sua parola.
OCCHI PUNTATI
«L’Italia è un paese democratico e ognuno può dire ciò che vuole – commenta il presidente Alessandro Somacal – Però bisogna anche assumersi le proprie responsabilità. Così lei. Se dirà qualcosa che non è congruo con il ruolo sanitario e sociale che un farmacista ricopre l’Ordine interverrà». Chiunque può dire ciò che vuole, infatti, è sacrosanto ma non tutti i ruoli lo consentono. Cristina Muratore ha una posizione per la quale ogni parola, soprattutto se esposta davanti a un pubblico di centinaia di persone (senza contare quello virtuale), deve essere passata al setaccio più volte. Per eliminare quei granelli di convinzioni personali che nulla hanno a che fare con la professione. «Ripeto – continua Somacal – L’Ordine seguirà attentamente le dichiarazioni della dottoressa Muratore. Si potrà esprimere ma assumendosi la responsabilità di quello che dirà. Se verranno pronunciate cose inaccettabili partiranno le sanzioni».
IL CONFINE
I provvedimenti disciplinari dall’Ordine hanno quattro gradi. Il primo è l’avvertimento. Cioè una lettera di diffida in cui si intima, in questo caso al farmacista incolpato, di non reiterare il comportamento. Il secondo è la censura, molto simile all’avvertimento ma più grave, perché viene comunicato anche alla Procura. «Si passa poi alla sospensione dall’esercizio professionale da 15 giorni a 6 mesi – spiega il presidente dei Farmacisti – Infine c’è la radiazione. Ovvero si viene cancellati dall’Albo e non si può esercitare per 5 anni. Finito il periodo, nel caso di condotta irreprensibile, si può rientrare». Non c’è una sequenza nei provvedimenti, dal più leggero al più pesante. L’Ordine potrebbe sospendere direttamente un farmacista senza mandargli un avvertimento. Ma cosa potrebbe uscire dalla manifestazione di oggi? «Un farmacista non può, ad esempio, rilasciare dichiarazioni che contrastano con il codice deontologico – fa sapere Somacal – All’articolo 3 si dice che il farmacista deve essere sempre dalla parte dei malati e delle persone più deboli. Quindi se qualcuno scendesse in piazza a dire che bisogna evitare lockdown a tutti i costi, anche se questo comporterebbe un aumento del numero di morti, per quanto mi riguarda non potrebbe farlo».
OBBLIGO VACCINALE
Ci si può spingere oltre. E se un professionista dicesse che è meglio non vaccinarsi perché non è chiaro cosa contenga il vaccino? «Spero che un collega laureato non arrivi a dire tanto. In questo caso oltre alla sanzione disciplinare ci potrebbe essere anche una denuncia per diffamazione da parte delle aziende che producono i vaccini che hanno fatto studi, pubblicazioni, schede di sicurezza». Anche i farmacisti rientrano nell’obbligo vaccinale sancito dal decreto aprile. Quindi devono vaccinarsi. E, soprattutto, non possono rilasciare dichiarazioni contrarie al loro Codice deontologico e alla loro professione. In caso contrario la conseguenza è una sola: sanzione disciplinare, amministrativa o penale. Quanto alla Muratore «che vada pure in piazza a dire quello che vuole. Gli organi competenti valuteranno se quello che dice è compatibile o meno con la professione.

Sicuramente l’Ordine sta già seguendo da diverso tempo le sue dichiarazioni e continuerà a farlo».

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