Riabbraccia i parenti a Trichiana dopo 130 anni dal viaggio in nave verso gli Usa dei suoi avi

Martedì 13 Giugno 2023 di Olivia Bonetti
La famiglia di Mark Cavaletti con a sinistra Giorgio Cavallet, un parente
BORGO VALBELLUNA - «Ho realizzato un sogno: dopo 30 anni di ricerche ho potuto riabbracciare i miei parenti». Mark Cavaletti e la sua famiglia sono partiti da Chicago, negli Stati Uniti, e arrivati in provincia: un viaggio delle radici, che è culminato nell’incontro avvenuto domenica a Trichiana, con Giorgio Cavallet, già sindaco di Trichiana. Li ha accolti con suo padre, che è il cugino del papà di Mark Cavaletti. «La mia famiglia - fa sapere Mark - lasciò Trichiana il 7 giugno del 1893 e partì per gli Stati Uniti dalla Francia il 10 giugno del 1893». Esattamente 130 anni dopo l’incontro con i parenti a Trichiana. 

LA STORIA
«La mia bisnonna - racconta Mark - si chiamava Maria Dal Magro di Trichiana: i suoi genitori furono uccisi durante la Terza Guerra di Indipendenza nel 1866. A 24 anni, nel 1887, si sposò con Benedetto Cavallet anche lui di Trichiana e nel 1893 andarono a cercare fortuna negli Usa. Avevano un buon appoggio in loco: il fratello della mia bisnonna Maria, Martin, era una persona importante a Spring Valley, Illinois e sponsorizzò la procedura di immigrazione. Erano già genitori e partirono con i loro due primi figli ancora bambini: Johanna (che poi cresciuta si sposò con Alfred Feniglio) e John». Come avveniva sempre i bellunesi vennero accolti nell’isola Ellis dove gli immigrati restavano alcuni giorni e venivano accolti o respinti. I bisnonni vengono accolti, ma nella trafila burocratica qualcosa va storto. «Il loro nome venne cambiato in Cavaletti durante le procedure di accoglienza a Ellis Island, in New York - prosegue Mark -. Succedeva spesso: passavano di lì migliaia di persone e chi faceva i documenti non era madrelingua. Scrivevano il nome e diceva “close enough, now move along” (è abbastanza simile, avanti il prossimo ndr). Diversi immigrati si sono visti cambiare il nome in Cavaletti or Cavaletto». Inizia la loro nuova vita e Benedetto Cavallet alias Cavaletti va a lavorare nelle miniere di carbone. La famiglia cresce. «Ben e Maria hanno avuto in tutto 7 figli - fa sapere il pronipote - due sono nati in Italia gli altri cinque in America».

LE RICERCHE
Mark, appassionato di storia, va alla ricerca delle sue origini si procura documenti e testimonianze per ricostruire l’albero genealogico e ritrovare la sua famiglia rimasta nel Bellunese. Va indietro fino a tre generazioni. «Visitai l’Italia nel 1993 - ricorda - andai a trovare alcuni amici a Isernia. Ma dentro di me c’era già il desiderio di andare lì dove erano partiti i miei avi. Chiesi a mio padre e ad altri parenti di aiutarmi. Riuscii così a ritrovare nomi, alcune date e le procedure dell’immigrazione. Riuscii a recuperare i passaporti originali, incluso il nome della nave con cui arrivarono i miei bisnonni. Le loro età quanti soldi avevamo quando sbarcarono e fu allora che scoprii il nome del loro paese natale: Trichiana». «Tramite don Amedeo ottenni copia dell’atto di matrimonio dei miei bisnonni a Trichiana», prosegue Mark che racconta anche come molti da Trichiana gli siano stati di aiuto: «Ho preso contatti con Alfonso Cavallet vive a Trichiana ed è parente di Adriano Cavallet, figlio più giovane del mio bisnonno. Poi mi ha aiutato Alice Jacqueline De Bortol, lei vive negli Stati Uniti, ma è originaria di Trichiana è parente di Felice Canton, marito della sorella del mio bisnonno». In questo ginepraio di parentela Mark ricostruisce tutto e organizza il viaggio con la sua famiglia.

L’ABBRACCIO
Sabato scorso l’arrivo a Venezia e domenica la visita a Trichiana. Poi il post su Facebook per far sapere al mondo di aver ritrovato i suoi parenti, a 130 anni da quel viaggio della speranza. «L’ho fatto per mio padre - conclude Mark -: ha 79 anni e diversi acciacchi per l’età. È stato un onore e un piacere incontrare la mia famiglia».
Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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