Tacco nella grata, donna cade faccia a terra: fa causa all'ospedale

Lunedì 5 Giugno 2023 di Olivia Bonetti
L'ospedale San Martino di Belluno

BELLUNO - Rimase intrappolata con il tacco nella fessura che c'era nella grata del camminamento che porta all'ospedale San Martino e riportò gravi ferite al volto. Per quella vicenda sono finiti di fronte al giudice di pace il direttore dei servizi tecnici patrimoniali e il responsabile della manutenzione dei beni immobili del San Martino con l'accusa di lesioni personali colpose. Ma il capitolo penale si è chiuso con il ritiro della querela e non doversi procedere per i due imputati: resta aperto tutto il capitolo del risarcimento, si parla di 30mila euro di danni.

I FATTI
La donna ferita è una 74enne residente in città che quel giorno, era il 6 settembre 2021, stava camminando verso l'ingresso principale del San Martino per effettuari dei controlli: scendeva dal marciapiede che si interrompeva, per poi risalire su quello successivo costituito da una serie di grate in acciaio. Purtroppo causa un errato posizionamento delle stesse, inciampava cadendo rovinosamente a terra e sbattendo viso e bocca: immediatamente veniva soccorsa e portata al pronto soccorso con ingenti danni al viso e alla bocca. La donna, RF, si è riovolta allo studio Garaboni risarcimenti per ottenere giustizia e ha denunciato l'ospedale.

IL PROCESSO
Sotto accusa sono finiti Stefano Lazzari, il direttore, e Diego Pollet, referente manutenzioni imputati di lesioni colpose. Il processo era iniziato con la citazione a giudizio del novembre scorso e si è concluso con la sentenza di non doversi procedere pronunciata nell'udienza che si è celebrata nell'aula del giudice di pace di via Tasso a Belluno. La Procura imputava ai due la colpa di aver omesso la necessaria manutenzione del piano di calpestio del passaggio pedonale tra il marciapiede e l'attraversamento della careggiata. Avrebbero così omesso di una "bolla" di materiale bituminoso rialzata rispetto al piano di camminamento costituente un pericolo in quanto non visibile e non segnalata. Tanto che la 74enne cadde riportando ferite personali con contusioni multiple e ferite al volto giudicate guaribili in 7 giorni.

LA CAUSA CIVILE
All'udienza che si è tenuta a inizio maggio la donna è comparsa spiegando i fatti e specificando che aveva azionato una tutela civilistiva mediante lo studio Garaboni Risarcimenti, in udienza rappresentati dall'avvocato Martino Fogliato, e pertanto non intendeva così coltivare la via penalistica. L'udienza, nella quale gli imputati erano rappresentati dall'avvocato Erminio Mazzucco si è conclusa con il doversi procedere verso gli imputati, ma a breve si trasferirà davanti al giudice civile dove si potrà conoscere la verità sulla vicenda.

L'ULSS
Nei giorni scorsi l'Ulss Dolomiti ha liquidato le spese di difesa per i suoi dipendenti, finiti nei guai per fatti e atti connessi all'espletamento del servizio. Ha pagato quanto dovuto al consulente tecnico, dei dipendenti, per un totale di 4.317,73 (di cui 2.357,33 per il legale avv. Erminio Mazzucco ed 1.960,40 per il consulente tecnico ing. Stefano Paccagnella), oltre alle spese processuali allorquando verranno quantificati.
 

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