Nessuna corsa di bus a Cibiana: il sindaco fa il "tassista"

Giovedì 25 Giugno 2020 di Alessia Trentin
Nessuna corsa di bus a Cibiana: il sindaco fa il "tassista"
BELLUNO - Ieri mattina, mercoledì 24 giugno, erano schierati in riga, con la fascia tricolore addosso, sotto il portico della Prefettura. Qualcuno portava con sé la preoccupazione di troppi anziani lasciati soli e isolati nel proprio territorio. Di pensionati da aiutare, a costo di salire in auto e fare da autisti. Accanto al primo cittadino del capoluogo, Jacopo Massaro, la manifestazione ha visto sfilare diversi sindaci delle terre alte, come Mattia Gosetti di Cibiana, Danilo De Toni di Alleghe, Giocondo Dalle Feste di Gosaldo. Ma anche Paolo Perenzin di Feltre e Camillo De Pellegrin di Val di Zoldo. Sono diversi i comuni dove le corriere ancora non passano, dove il servizio sospeso durante la fase calda della pandemia non è ancora tornato. Tra questi Cibiana. Qui di solito passano sei corse di andata e sei corse di ritorno al giorno, ma in questo periodo il paesino non rientra in nessuna delle tratte ripristinate. E così gli anziani si trovano soli e spaesati, chi ha famigliari vicini si affida a figli e nuore per la spesa e le piccole esigenze quotidiane, per gli altri è un problema. 

A CIBIANA
Il sindaco non di rado sale in auto e porta di persona qualche vecchina alla farmacia di Pieve. Non si può fare altrimenti, il territorio isolato richiede di andare oltre il proprio ruolo istituzionale e di essere vicino alla gente anche nei piccoli servizi. Ieri mattina, mercoledì 24 giugno, era in piazza a portare il grido di aiuto della sua comunità. Ma non ce l'aveva con la dirigenza Dolomitibus né con la Provincia. «Cibiana è la rappresentazione di quanto soffre la montagna sopratutto la parte più isolata dei nostri abitanti -n commentava -. Abitare in montagna è una scelta coraggiosa e costosa, richiede molto impegno. Non abbiamo corse che raggiungono Cibiana in questo momento, eppure per noi sono indispensabili perché ci collegano ai servizi essenziali che sono nei comuni limitrofi come Pieve di Cadore. Per noi è fondamentale un ripristino del servizio, sopratutto per gli anziani. I lavoratori sono impegnati, nessuno può seguire gli anziani e di conseguenza qualche volta capita che io stesso parta per accompagnare una signora a prendere le medicine nella farmacia del comune di fianco, perché la nostra ha difficoltà nei rifornimenti. Lo faccio sempre volentieri, sia chiaro. Cosa penso della crisi in Dolomitibus? Penso che sia inutile concentrarsi sull'azienda, qui la problematica di base è una: non ci sono soldi, dobbiamo unirci e chiederli tutti insieme».

IN AGORDINO
Ad Alleghe va poco meglio, le corse ripristinate sono poche e ci sono lavoratori costretti a uscire prima dal lavoro per salire di fretta sull'ultima corriera della giornata. «Il problema grosso lo prevedo al momento della riapertura delle scuole le parole del sindaco di Alleghe, De Toni -, cosa faremo?». A Gosaldo resta isolata la frazione di Tiser. Un pugnetto di case, un centinaio di residenti per lo più anziani. «Sono isolati conclude il loro sindaco, Dalle Feste -, dalle nostre parti se non si muore di Covid 19 si muore, ora, di isolamento».
 
Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci