Appello degli imprenditori bellunesi: «Andate a vaccinarvi»

Sabato 10 Luglio 2021 di Davide Piol
Una seduta di vaccinazione in provincia di Belluno

BELLUNO - «Il vaccino è libertà, vita e normalità, perciò vaccinatevi». L’appello, questa volta, è arrivato dalle associazioni di categoria. Un invito corale che nasconde lo sfinimento di tante aziende dopo un anno disastroso da cui, ora, emerge la necessità di tornare velocemente ai livelli pre-covid. Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Appia-Cna, Confagricoltura e Coldiretti si stanno mobilitando – in forma unitaria e coordinata - con una campagna di informazione e sensibilizzazione, anche via social, in modo da raggiungere tutti gli associati e i loro collaboratori.


L’APPELLO
«È il momento della responsabilità collettiva – spiegano in coro – se vogliamo ripartire davvero e non avere brutte sorprese con l’inizio dell’autunno.

Il nostro è un appello: vacciniamoci tutti senza esitazioni, facciamolo con fiducia e senso del futuro». La situazione epidemiologica in provincia è sotto controllo ma in continua evoluzione. I bellunesi con il covid sono 74 e stanno aumentando (seppur lentamente) giorno dopo giorno.


CONTAGI IN CRESCITA
Nelle ultime 24 ore sono emerse otto nuove positività covid. L’Ulss Dolomiti ha spiegato che due di queste «sono certamente riconducibili al focolaio che ha avuto origine nel Feltrino il 26 giugno scorso». Mentre gli altri sei casi sembrano legati a situazioni diverse su cui sono in corso indagini specifiche da parte del Dipartimento di Prevenzione per la ricostruzione delle catene epidemiche. Il momento è decisivo. Occorre rallentare i contagi e, se possibile, fermarli. Il sistema socio-economico bellunese - dalla manifattura ai servizi, passando per l’artigianato, l’agricoltura e il turismo – ha bisogno di continuare a lavorare e non può permettersi passi falsi.


«NON PERDIAMO OPPORTUNITÀ»
«Le nostre eccellenze – sottolineano le categorie - vanno preservate e devono poter agganciare la crescita e le opportunità derivanti dalle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e dal Recovery Plan. Questo significa fare corretta informazione e sensibilizzare le persone sulla necessità del vaccino. La sicurezza sanitaria è la base per il mantenimento e lo sviluppo delle imprese e quindi delle comunità sui territori». Un altro anno, come quello del 2020, è una prospettiva che le imprese non vogliono nemmeno prendere in considerazione. «Nei mesi del lockdown, della zona rossa e delle limitazioni che ancora colpiscono alcuni settori più di altri – ricordano le sigle datoriali - le imprese bellunesi hanno dimostrato responsabilità e spirito di sacrificio, adeguando i protocolli di sicurezza, sostenendo spese e aggravi anche burocratici per la prevenzione. Lo abbiamo fatto per salvare le nostre imprese e garantire i posti di lavoro, senza mai risparmiarci e con l’unico obiettivo di uscire insieme dalla pandemia».


«UNICO SCUDO AL COVID»
A differenza del 2020, ora c’è uno strumento efficace per combattere la pandemia, ossia il vaccino. Belluno è tra le province più virtuose del Veneto ma rimangono da vaccinare 64mila persone. Quindi, la strada è ancora lunga (anche se la previsione del Dipartimento di Prevenzione era di completare i bellunesi entro fine agosto). A mettere i bastoni tra le ruote ci ha pensato la variante Delta che risulta essere più contagiosa di quella inglese e che è già presente in provincia con una decina di casi (per lo meno quelli sequenziati). «Abbiamo capito – concludono le associazioni di categoria – che la vaccinazione è l’unico vero scudo contro il covid e le sue varianti. In questi mesi estivi il nostro impegno deve essere massimo e capillare per arrivare all’immunità di massa. Anche se buona parte della provincia, oggi, è covid-free la guerra non è ancora vinta».

Ultimo aggiornamento: 17:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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