Blitz dello Spisal alla casa di riposo di Trichiana: gli atti nell'indagine della Procura

Giovedì 30 Aprile 2020
Blitz dello Spisal in casa di riposo a Trichiana
L’INDAGINE
BORGO VALBELLUNA Blitz dello Spisal alla casa di riposo di Trichiana. Il Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della Usl 1 Dolomiti si è mosso dopo la denuncia della Cgil che nei giorni scorsi aveva inviato una serie di note e documenti all’Usl e allo Spisal per rendere noto cosa succedesse in quella struttura. Martedì nella Rsa di Frontin sono arrivati i tecnici dello Spisal, che hanno interrogato direttori, infermieri, dottori.
«Abbiamo comprato noi le prime mascherine, di tasca nostra, e le abbiamo indossate sempre di nostra spontanea volontà». Questa la denuncia di 32 operatori della casa di riposo di Trichiana, dove su 71 ospiti ci sono 53 positivi e ormai una quindicina di decessi. Qualcosa è andato storto, evidentemente, ma non è detto che ci siano responsabilità. Ed è proprio questo che dovrà accertare lo Spisal: bisogna vedere infatti i protocolli che erano esistenti all’epoca e se i protocolli, a livello nazionale, dicevano che le mascherine dovevano essere utilizzate dagli operatori sempre o se invece dovevano essere indossate solo quando si era di fronte a un positivi. Quindi, come a dire mai, visto che i tamponi negli ospizi sono stati effettuati molto tardi. Anche nella stessa struttura di Trichiana, dove era evidente dopo i primi contagi sintomatici che c’era un focolaio, è stato necessaria tanta insistenza a caparbietà per riuscire a ottenere quei test. In quelle giornate prima di Pasqua infatti la Usl aveva terminato i reagenti e il tampone sembrava un’impresa impossibile. Forse hanno raccontato questo i medici il dirigenti sentiti martedì dallo Spisal, che ha girato l’intera struttura analizzando l’area Covid uscendo dalla casa di riposo solo alle 18, dopo un sopralluogo durato 3 ore. 

Gli atti dello Spisal confluiranno poi nell'indagine conoscitiva che sta portando avanti la Procura di Belluno in base agli articoli di stampa, sui numerosi decessi tra la Padre Kolbe, Trichiana e Mel. La Polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle aveva acquisito martedì documenti, atti e cartelle in direzione generale della Usl 1 Dolomiti e nei due ospedali di Feltre e Belluno, nell’ambito dell’indagine. Non ci sono ipotesi di reato e nemmeno indagati.
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