Coronavirus, la riscossa dei negozi di vicinato: «Tanto lavoro con più umanità»

Lunedì 23 Marzo 2020 di Anna Valerio
Andrea Boscarin

FELTRE - Nella vita pre Covid-19 sono stati quasi annullati dai grandi supermercati. Ma chi è riuscito a resistere, oggi non è più un semplice punto vendita. E’ un punto di riferimento, quasi un servizio socialmente utile. E’ la riscossa dei negozi di vicinato. Come quello di Andrea Boscarin, punto Crai a Villabruna. L’unico rimasto negli anni. Da qualche settimana il suo carico di lavoro è esploso. Le sue giornate di lavoro durano 12 ore. Quello che era la cortesia di portare la spesa a 2-3 anziani del paese che avevano difficoltà a muoversi, è diventata la routine quotidiana ma non solo per gli anziani.
DAI E VAI
Almeno 20 viaggi tra Feltre e Pedavena ogni giorno. E resta il lavoro al banco, in queste settimane intensificato perché la gente resta in paese, non si muove come da indicazioni del Governo. «Il mio lavoro è completamente cambiato - racconta Boscarin – è diventato impegnativo a livello fisico ma anche umano. Abbiamo dovuto imparare a porci in modo diverso con i clienti, creare la distanza. La gente chiede a noi come deve comportarsi. Ogni giorno vedi la paura negli occhi della gente che se potesse si chiuderebbe completamente in casa. Allora cerchi di fare due battute, di accoglierli con il sorriso».
LO STAFF
Andrea ringrazia di cuore le mie dipendenti Donatella, Ornella e Cristina e mia sorella Laura che lavora con me. «Abbiamo tutti paura e siamo preoccupati, ma nessuno si è tirato indietro, abbiamo capito che questo non è più solo lavoro, oggi è un qualcosa di diverso».
CLIENTI PIU’ RESPONSABILI
«In questi giorni la gente è cambiata, c’è un forte senso di responsabilità - continua Boscarin - abbiamo messo disinfettanti e guanti all’ingresso. Facciamo entrare un tot di persone alla volta poi chiudiamo le porte. Nessuno si lamenta. Tutti fanno la loro parte. Per terra abbiamo messo delle strisce perché la gente rispetti le distanze. Messo delle barriere di protezione per le cassiere. Non sempre i magazzini riescono a portarci il riassortimento completo della merce, ma nessuno si lamenta perché non trova il prodotto cui è abituato».
L’ATTENZIONE
E’ aumentato il lavoro dietro il banco ma anche fuori. «Igienizziamo l’ambiente, i carrelli, i cesti prima dell’apertura, ogni tot ore e dopo la chiusura – continua Boscarin – tutto lavoro che si aggiunge a quello ordinario. Poi c’è la spesa a domicilio. Sempre più famiglie ce la chiedono. Mi è capitato anche di ricevere la mancia da una coppia di giovani con bambini, non sono mai stati miei clienti ma continuavano a insistere perché era il loro modo di ringraziarmi. In questi giorni mi ha colpito moltissimo il senso di gratitudine che riscontro, persino con messaggi o email. Un’umanità che in 27 anni che faccio questo lavoro non avevo mai riscontrato».
L’ANGOSCIA
«La sera arrivo a casa davvero molto stanco - conclude Andrea Boscarin - accendo la televisione e mi mette molta angoscia vedere la situazione generale. Penso a quanto difficile sia anche stare a casa, mi rendo conto però che non uscire è l’unico modo per uscire tutti insieme da questo momento difficile e se posso dare il mio contributo facendo bene il mio lavoro continuerò a farlo finché posso».
Anna Valerio

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