LA PRESA DI POSIZIONE
CONEGLIANO «Qui si entra uno alla volta, non con tutta la famiglia!». E il padre di tre figli viene (giustamente) cacciato dal locale. È accaduto nella macelleria Le Mannaie Bekaria, sotto i portici di via Cavour, uno dei negozi di vicinato autorizzati a rimanere aperti anche in periodo di restrizioni da Coronavirus. Al timone dell'attività c'è il giovane Dario Scrinzi, che ha messo subito le cose in chiaro: «Io e la mia collaboratrice lavoriamo con la mascherina, puliamo accuratamente il locale e facciamo entrare in negozio solo un cliente per volta, rispettando la distanza minima di sicurezza. Siccome all'ingresso si possono formare code, abbiamo messo anche due sedie davanti alla porta». La clientela della Bekaria si comporta in generale correttamente, ma ci sono anche delle eccezioni. «Qualche giorno fa ho allontanato un cliente, residente in città, che si era presentato in negozio con la moglie e i tre figli. Gli ho ricordato che in questo periodo qui si entra uno alla volta, come spiega anche il cartello che abbiamo affisso all'ingresso, ma lui ha fatto spallucce. Ho insistito dicendo che se fossero rimasti tutti lì non li avrei serviti e alla fine l'ho invitato a uscire immediatamente» racconta il titolare delle Mannaie, che anche durante l'intervista è dovuto intervenire per evitare aggregazioni pericolose nel locale. I clienti, che peraltro non sono aumentati in questo periodo, si dimostrano comunque in grande maggioranza ligi alle regole, e alcuni pure generosi. «Davanti al bancone delle carni abbiamo messo la cassettina delle offerte per sostenere l'ospedale di Conegliano. Diverse persone donano. Chi 10 euro, chi 20, chi un po' di moneta, chi lascia lì il resto della spesa. Abbiamo già raccolto quasi 400 euro». (l.a.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA CONEGLIANO «Qui si entra uno alla volta, non con tutta la famiglia!». E il padre di tre figli viene (giustamente) cacciato dal locale. È accaduto nella macelleria Le Mannaie Bekaria, sotto i portici di via Cavour, uno dei negozi di vicinato autorizzati a rimanere aperti anche in periodo di restrizioni da Coronavirus. Al timone dell'attività c'è il giovane Dario Scrinzi, che ha messo subito le cose in chiaro: «Io e la mia collaboratrice lavoriamo con la mascherina, puliamo accuratamente il locale e facciamo entrare in negozio solo un cliente per volta, rispettando la distanza minima di sicurezza. Siccome all'ingresso si possono formare code, abbiamo messo anche due sedie davanti alla porta». La clientela della Bekaria si comporta in generale correttamente, ma ci sono anche delle eccezioni. «Qualche giorno fa ho allontanato un cliente, residente in città, che si era presentato in negozio con la moglie e i tre figli. Gli ho ricordato che in questo periodo qui si entra uno alla volta, come spiega anche il cartello che abbiamo affisso all'ingresso, ma lui ha fatto spallucce. Ho insistito dicendo che se fossero rimasti tutti lì non li avrei serviti e alla fine l'ho invitato a uscire immediatamente» racconta il titolare delle Mannaie, che anche durante l'intervista è dovuto intervenire per evitare aggregazioni pericolose nel locale. I clienti, che peraltro non sono aumentati in questo periodo, si dimostrano comunque in grande maggioranza ligi alle regole, e alcuni pure generosi. «Davanti al bancone delle carni abbiamo messo la cassettina delle offerte per sostenere l'ospedale di Conegliano. Diverse persone donano. Chi 10 euro, chi 20, chi un po' di moneta, chi lascia lì il resto della spesa. Abbiamo già raccolto quasi 400 euro». (l.a.)
