In Tunisia per un documentario con la Fiat Panda: «Ora sono intrappolato»

Martedì 17 Marzo 2020 di Alessia Trentin
Flavio De Zorzi
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Bloccato ad Hammamet con l’epidemia in corso. Flavio De Zorzi è.... prigioniero in Tunisia. Non può tornare a Fonzaso perché non riesce a comunicare con l’ambasciata italiana a cui telefona quotidianamente più volte, ma anche nel Paese è scoppiata l’emergenza sanitaria, sebbene non abbia ancora assunto la portata dell’Italia, e nessuno risponde al telefono. «Capisco siano oberati di lavoro in questo momento – commenta - ma intanto io dovrei tornare in Italia e sono costretto a restare qui. Se sto male qui sono guai seri, sono ostili nei miei confronti perché sono italiano e non mi fanno lavorare, sto anche finendo i soldi. In hotel mi hanno bussato in piena notte per chiedermi i documenti e la polizia mi sta alle calcagna. Dieci giorni fa le persone erano meravigliose, in 3 – 4 giorni tutto si è trasformato».

LA SPEDIZIONE
Era partito il 30 gennaio scorso con la sua panda, il trentatreenne De Zorzi è infatti noto per il progetto “World Panda Expedition” con il quale viaggia il mondo a bordo del suo piccolo mezzo Fiat, e quello in Tunisia doveva essere un viaggio tranquillo rispetto ai precedenti. L’intenzione era quella di registrare 4 puntate di un docu film sul Paese ed effettivamente aveva iniziato le riprese prima che il morbo bloccasse tutto. «Sono stato in posti davvero pericolosi, come la Crimea e l’Iraq – racconta - questo al confronto doveva essere un viaggio sereno e senza imprevisti». Invece qualcosa è andato storto e De Zorzi è stato colto dal diffondersi del Covid proprio mentre si trovava ad Hammamet. Ora gira con occhialini e mascherina ed è stato incarico da una televisione di documentare per l’Italia la situazione che sta vivendo lì. Ma lui spera di terminare al più presto questa avventura e di tornare a casa e riabbracciare la famiglia. Ha interessato alla questione anche il parlamentare Luca De Carlo, grazie al quale sembra essersi aperto uno spiraglio, ma ora lo scoglio da superare per poter prendere il volo e rimpatriare resta sempre l’ambasciata italiana a Tunisi. «Domenica mi sono messo in contatto con la Farnesina grazie a De Carlo – spiega – e mi hanno comunicato che stanno provvedendo ad organizzare rimpatri per gli italiani sfollati in giro per il mondo. Mi hanno detto di comunicare il tutto quanto prima all’ambasciata italiana, ma purtroppo non riesco a farlo». Il 12 marzo il giovane si era presentato fuori dall’ambasciata, senza tuttavia essere ricevuto. E’ stato trattenuto all’esterno riuscendo a comunicare con l’interno solo tramite telefono. L’ipotesi prospettata la scorsa settimana dall’ambasciata era di arrivare fino a Marsiglia e da lì rientrare in Italia. 

«ABBRACCIARE MIA FIGLIA»
«Attualmente mi trovo ad Hammamet al sicuro, anche se di sicuro non esiste più nulla – racconta, sempre più sconfortato -. Sono ospite in casa di un amico italiano, dove ho riparato perché qui la gente mi è ostile: teme io sia un portatore del virus. Tutto questo non è sicuro ma instabile, ci sono cambiamenti di ora in ora e sono costretto a vivere alla giornata. Al mio rientro sarò rispettoso nei confronti di tutti, amici, mia figlia, i miei parenti, chiedendo un auto quarantena». Più i giorni passano e più nel viaggiatore cresce l’insofferenza e il desiderio di andarsene per riabbracciare gli affetti, tanto da chiedere ai suoi fan sui social di condividere i suoi appelli per farli arrivare a più gente possibile. «Molti di voi si sono mobilitati in mio sostegno e vi ringrazio tutti – scriveva domenica -, è difficile rispondere ad ognuno di voi, molti mi chiedono cosa possono fare per aiutarmi. Vi chiedo una cortesia, divulgate questo post per favore, sperando di essere ascoltato. Un grazie di cuore, nel frattempo cerco di tenere la mente occupata e di pensare ad altro, voglio solo tornare ad abbracciare mia figlia». Il messaggio è stato divulgato anche a tutte le tv nazionali, nella speranza di attirare l’attenzione sul suo caso e di ottenere il rimpatrio.
Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 07:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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